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L'Ue vuole bloccare le importazioni di prodotti derivanti da deforestazione

L'Ue vuole bloccare le importazioni di prodotti derivanti da deforestazione

La Commissione ha proposto un nuovo regolamento. Se approvato, merce come carne e legname verrebbe messa al bando se frutto della distruzione di foreste.

L’Unione Europea si prepara a mettere al bando i prodotti d’importazione derivanti da deforestazione. La Commissione ha pubblicato la bozza del regolamento che prevede una stretta all’ingresso nel mercato del vecchio continente, un bacino composta da 450 milioni di consumatori, della merce frutto della distruzione delle foreste. Una proposta che ha ricevuto l’approvazione, con qualche leggera riserva, da parte del mondo ambientalista.

L'Unione europea vuole bloccare le importazioni di prodotti derivanti da deforestazione

Il regolamento proposto

La normativa presentata dalla Commissione Europea, se approvata, imporrà ai Paesi membri Ue di prestare più attenzione ai prodotti importati. In particolare, le realtà che vendono sarebbero sottoposte a una rigorosa valutazione dei requisiti minimi (una due diligence requirement) per verificare che i prodotti non siano collegati a pratiche di deforestazione, sia illegale, che illegale, o a pratiche che hanno contribuito a deteriorare le foreste. Per gli accertamenti, verrebbero scandagliati i territori d’origine via satellite e verrebbe sfruttato il tracciamento attraverso dispositivi di geolocalizzazione.

I prodotti nel mirino

Ma quali prodotti finirebbero nell’elenco di questo regolamento contro la deforestazione? In primo luogo, il bando riguarderebbe carne di bovino, legname, olio di palma, soia, caffè e cacao. Poi, sarebbero inclusi anche i prodotti derivati da queste materie prime come cuoio, cioccolato e arredamenti. Nella lista non è presente, per il momento, la gomma. Questa mancanza è stato uno dei pochi elementi che ha fatto storcere il naso agli ambientalisti. Complessivamente, infatti, la proposta è stata promossa dal mondo dell’attivismo. La gomma negli ultimi anni ha causato la scomparsa di cinque milioni di ettari di foresta.

L’Ue sta inviando un chiaro messaggio ai principali mercati e rivenditori: una delle maggiori economie del mondo non accetterà più prodotti agricoli connessi alla deforestazione”, ha detto Nico Muzi, direttore europeo dell’organizzazione ambientalista Mighty Earth, descrivendo la proposta come “un grande passo in avanti”.

Le parole del Commissario all’Ambiente

Il commento ha fatto eco alle parole del Commissario europeo all’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, sulla proposta di regolamento: “Quella che abbiamo proposto è un’iniziativa pionieristica. La sola azione dell’Ue tuttavia non risolverà il problema. Abbiamo bisogno che altri grandi mercati come Stati Uniti e Cina rendano trasparente la loro filiera e che i produttori si mobilitino per proteggere le foreste, ma noi siamo pronti ad aiutare”.

Ue e deforestazione

Il regolamento che propone una stretta alle importazioni collegate alla deforestazione ora dovrà proseguire l'iter legislativo. Prima di diventare definitivo dovrà superare le negoziazioni tra i Paesi membri e il Parlamento europeo. La Commissione Ue stima che tra il 1990 e il 2008 i consumi europei abbiano causato il 10 percento della deforestazione mondiale. Il vecchio continente ora vuole cambiare registro e diventare un modello.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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