Il regolamento proposto
La normativa presentata dalla Commissione Europea, se approvata, imporrà ai Paesi membri Ue di prestare più attenzione ai prodotti importati. In particolare, le realtà che vendono sarebbero sottoposte a una rigorosa valutazione dei requisiti minimi (una due diligence requirement) per verificare che i prodotti non siano collegati a pratiche di deforestazione, sia illegale, che illegale, o a pratiche che hanno contribuito a deteriorare le foreste. Per gli accertamenti, verrebbero scandagliati i territori d’origine via satellite e verrebbe sfruttato il tracciamento attraverso dispositivi di geolocalizzazione.
I prodotti nel mirino
Ma quali prodotti finirebbero nell’elenco di questo regolamento contro la deforestazione? In primo luogo, il bando riguarderebbe carne di bovino, legname, olio di palma, soia, caffè e cacao. Poi, sarebbero inclusi anche i prodotti derivati da queste materie prime come cuoio, cioccolato e arredamenti. Nella lista non è presente, per il momento, la gomma. Questa mancanza è stato uno dei pochi elementi che ha fatto storcere il naso agli ambientalisti. Complessivamente, infatti, la proposta è stata promossa dal mondo dell’attivismo. La gomma negli ultimi anni ha causato la scomparsa di cinque milioni di ettari di foresta.
“L’Ue sta inviando un chiaro messaggio ai principali mercati e rivenditori: una delle maggiori economie del mondo non accetterà più prodotti agricoli connessi alla deforestazione”, ha detto Nico Muzi, direttore europeo dell’organizzazione ambientalista Mighty Earth, descrivendo la proposta come “un grande passo in avanti”.
Le parole del Commissario all’Ambiente
Il commento ha fatto eco alle parole del Commissario europeo all’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, sulla proposta di regolamento: “Quella che abbiamo proposto è un’iniziativa pionieristica. La sola azione dell’Ue tuttavia non risolverà il problema. Abbiamo bisogno che altri grandi mercati come Stati Uniti e Cina rendano trasparente la loro filiera e che i produttori si mobilitino per proteggere le foreste, ma noi siamo pronti ad aiutare”.