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Londra, la nuova app che indica i livelli d'inquinamento nella metropolitana

Londra, la nuova app che indica i livelli d'inquinamento nella metropolitana

L’app per smartphone calcola i percorsi migliori per evitare le tratte in cui si concentra l’inquinamento nella metropolitana di Londra

Un’app che indica i punti della metropolitana di Londra dove sono concentrati i maggiori livelli di inquinamento. È questa l’idea vincitrice di uno dei premi dello UK’s Young Innovators, concorso riservato ai progetti di giovani imprenditori che puntano ad affrontare le sfide più urgenti che riguardano la società britannica. Ma non si tratta solo di una mappa: l’applicazione per smartphone è in grado anche di consigliare il percorso migliore per evitare le tratte in cui l’aria è più sporca.

Londra, la nuova app che indica i livelli di inquinamento nella metropolitana
Fonti: John T @Unsplash

L’app che mostra l’inquinamento nella metropolitana di Londra

L’idea di quest’app che offre una panoramica dell’inquinamento presente nella rete della metropolitana di Londra è della 29enne Tanya Beri. Lo spunto è arrivato dalla sua esperienza quotidiana. “Ero abituata a spostarmi con la metropolitana – ha detto al quotidiano The GuardianA volte mi ammalavo viaggiando con questo mezzo. Così ho pensato che trovare un modo per aiutare le persone che risentono maggiormente dell’inquinamento dell’aria sarebbe stata una buona idea. Da qui, l’app”.

Come funziona l’app

L’app, per ora ancora un progetto, non si limita solo a fornire una mappatura dell’inquinamento presente nelle gallerie della metropolitana di Londra ai viaggiatori, ma funziona un po’ come Google Maps. È possibile infatti impostare una stazione di partenza e una di arrivo e il software calcolerà il percorso lungo il quale si potrà respirare l’aria meno inquinata, facendo evitare al passeggero le tratte lungo le quali l’aria è invece più sporca. Il tutto basandosi sui dati salvati elettronicamente dal sistema.

L’inventrice ha fatto un esempio pensando a un viaggio dalla stazione di North Harrow a quella di Canary Wharf. “Se si sceglie il percorso più veloce, prendendo la Jubilee line, allora ci si esporrà a circa 220 particelle inquinanti per metro cubo. Se invece si opta per l’itinerario più lento stando sulla Metropolitan line si affronterà un inquinamento di circa 50 particelle per metro cubo. Un livello che è ancora sopra il limite di guardia, ma è comunque meno di un quarto di quello che si respirerebbe sulla Jubilee line”.

Particolato e salute

Il limite di sicurezza stabilito dalle autorità britanniche è fissato sotto le 25 particelle per metro cubo d’aria”, ha ricordato l’ideatrice dell’app che ora riceverà un finanziamento per svilupparla. Quando si parla di particelle ci si riferisce al particolato, frammenti di sostanze nocive che fluttuano nell’aria con un diametro variabile, ma comunque minuscole. Le più insidiose sono quelle sotto i 2,5 micron di diametro, conosciute come PM2,5.

Se respirate, possono penetrare nei nostri polmoni e circolare nel flusso sanguigno, finendo in altri organi e causando anche gravi problemi di salute. Alcuni studi hanno dimostrato che l’esposizione a lungo termine a queste particelle può essere collegata all’aumento dei tassi di bronchiti croniche e a un incremento della mortalità per cancro ai polmoni e malattie cardiache.

L’origine dell’inquinamento?

Ma cosa produce l’inquinamento che affligge la metropolitana di Londra? La più grossa frazione del particolato che fluttua in gallerie e stazioni è prodotto dallo sfregamento che avviene tra i binari e ruote e freni dei treni, attrito che genera piccole particelle ferrose. Alcuni ricercatori hanno scoperto che le linee metropolitane londinese più “sporche” sono quelle più profonde (Northern, Bakerloo, Jubilee e Victoria) a causa dello scarso ricambio d’aria.

Uno studio del King’s College London ha inoltre rivelato che nei treni delle linee Victoria e Northern le concentrazioni di particolato sono addirittura superiori rispetto a quelle registrate negli stessi mezzi di Pechino, Guangzhou, New York, Barcellona e altre grandi città del mondo. Per quanto riguarda le stazioni, invece, Oxford Circus, Waterloo e London Bridge si sono rivelate le peggiori. Insomma, strumenti per proteggere la propria salute come quest’app sono i benvenuti.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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