Livello oceani, dalle Nazioni Unite un SOS globale

Il livello degli oceani continua a salire e questo mette in pericolo la vita di milioni di persone. Alcune realtà costiere rischiano di scomparire e ovunque gli ecosistemi marini risentono delle conseguenze del cambiamento climatico. Le Nazioni Unite hanno ribadito che il tempo per intervenire scarseggia e che indugiare non è più un’opzione per nessuno.

L’emergenza dell’aumento del livello degli oceani
A ribadire che l’innalzamento del livello degli oceani genera allarme è stato Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite. Egli ha lanciato un SOS globale, trasformando l’appello in un gioco di parole in cui la sigla diventa anche l’acronimo di Save Our Seas. Guterres ha specificato che la crisi è interamente causata dall’attività umana e dal cambiamento climatico da questa innescato.
I dati mostrano che il livello delle acque è già aumentato di 20-23 centimetri dal 1980 e negli ultimi 10 anni la velocità di innalzamento è raddoppiata rispetto a quella registrata nel decennio 1993-2022. Senza una riduzione delle emissioni i dati sono destinati a peggiorare e il rischio è che quella che è sempre stata una risorsa fondamentale per la vita si trasformi in una minaccia.
Innalzamento del livello degli oceani: le cause
Il livello degli oceani continua ad alzarsi a causa della crisi climatica. Questi ambienti assorbono, infatti, il 90% del calore in eccesso prodotto dall’attività umana. Le acque finiscono, così per aumentare di volume a causa della dilatazione termica. L’innalzamento delle temperature porta, poi, allo scioglimento delle calotte polari e ciò non fa altro che alimentare il fenomeno. In questo contesto si innescano, per altro, dei circoli viziosi.
Ambienti come le foreste di mangrovie vengono, infatti, danneggiati dalle continue alterazioni degli equilibri e iniziano ad assorbire meno carbonio. Lo stesso vale per gli ecosistemi subacquei che spesso non riescono ad adattarsi alle ondate di calore marine sempre più frequenti. L’acidificazione delle acque favorita dal riscaldamento globale rappresenta un ulteriore fattore di rischio.
Innalzamento del livello degli oceani: le conseguenze
L’aumento del livello degli oceani ha purtroppo conseguenze devastanti sulle vite delle comunità costiere. Si stima che a essere potenzialmente a rischio a causa del fenomeno siano oggi 900 milioni di individui. Si tratta di 1 abitante della Terra su 10. In pericolo ci sono infrastrutture, sicurezza igienico-sanitaria, agricoltura, ecosistemi unici ed economie basate sul turismo.
I disagi non sono, inoltre, come spesso accade, omogenei. Nell’Oceano Pacifico, per esempio, il livello delle acque è salito tre volte più velocemente rispetto al resto del mondo. Varie aree della zona stanno, dunque, già sperimentando sulla propria pelle l’emergenza. Il fatto che le nazioni insulari della regione contribuiscano per appena lo 0.02% all’immissione di gas serra in atmosfera non si traduce in concreti vantaggi. L'asimmetria tra responsabilità e conseguenze appare, quindi, sempre evidente.
Per arginare i danni causati dall’aumento del livello dei mari, ridurre le emissioni è l’unica soluzione a lungo termine. Mentre si predispongono piani per un cambio di rotta, però, le Nazioni Unite hanno sottolineato che favorire adattamento e resilienza è prioritario. Le autorità sono quindi chiamate a mettere a punto sistemi di allerta precoci e strategie per immediate risposte all’emergenza. Puntare sulle barriere naturali appare un’altra ottima opzione.
