inNaturale
Home
>
La pesca sfrutta oltre la metà degli oceani del mondo

La pesca sfrutta oltre la metà degli oceani del mondo

La pesca sfrutta oltre la metà degli oceani e dei mari. I dati raccolti grazie a trasmissioni dei pescherecci attorno al globo. La superficie è quattro volte più estesa di quella agricola.

L’attività della pesca sfrutta oltre la metà degli oceani e delle superfici d’acqua del pianeta. L’inquietante mappa della pesca planetaria arriva dopo l’analisi di ricercatori del Global Fishing Watch pubblicata sulla rivista Science Magazine. La superficie dedita alla pesca è addirittura superiore a quella dedita all’agricoltura di quasi quattro volte.

Tracciatura grazie ai satelliti

È la forza di un mondo interconnesso: grazie all’analisi di 22 miliardi di messaggi di identificazione trasmessi da pescherecci in navigazione attorno al mondo i ricercatori del progetto Global Fishing Watch, sono stati in grado di tracciare l’attività costante dei vascelli da pesca di tutto il pianeta. L’immagine che ne emerge non è incoraggiante: oltre il 55% degli oceani e dei mari è soggetto a sfruttamento industriale.

Per paragone, la superficie dedicata alla pesca è addirittura quattro volte superiore rispetto a quella dedicata all’agricoltura a livello mondiale. Il dato lascia senza parole constatando che, secondo gli esperti, i prodotti del mare contribuiscono solamente all’1,2% del consumo calorico a livello mondiale.

Tracciati oltre 70.000 pescherecci

I ricercatori hanno analizzato i dati in arrivo dai transponder, strumenti radar di localizzazione e identificazione, che tutti i più grandi vascelli da pesca ora devono montare obbligatoriamente. Il sistema obbliga ogni imbarcazione a rilasciare costantemente dati sulla propria posizione, rotta e velocità. Questi messaggi sono raccoglibili da satelliti in orbita e in anni recenti diversi satelliti sono stati lanciati proprio per questo scopo.

Il team di Global Fishing Watch, un progetto lanciato tra gli altri da Google con l’intento di rendere trasparente e pubblica l’attività della pesca mondiale, ha raccolto i dati dal 2012 al 2016 di oltre 70.000 vascelli da pesca e li ha elaborati attraverso un software appositamente ideato. Il risultato è una mappa che mostra l’eccezionale estensione della pesca mondiale, senza tenere in considerazione, tra l’altro, i vascelli più piccoli senza trasponder o la pesca di frodo. Poco sorprendentemente è la Cina a guidare la classifica delle nazioni più dedite alla pesca ad abissale distanza da Taiwan, Spagna e Italia.

Mappa in tempo reale

«La cosa più eccitante è ciò che arriva ora» ha detto David Kroodsma di Global Fishing Watch «Grazie alla mappa dell’attività ora possiamo incrociare i dati con i movimenti dei pesci e vedere se qualche specie è a rischio a causa dell’attività e delle aree di pesca». I dati consentiranno anche di monitorare gli effetti di politiche sulla pesca, del cambiamento climatico o dei prezzi del carburante sulle attività dei pescatori. «Ora se non altro» ha spiegato Kroodsma «Possiamo avere una discussione informata partendo da dati tangibili».

Per osservare l’attività della pesca in tempo reale è possibile visitare la mappa interattiva accessibile qui


denis venturi
Denis Venturi
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte