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“La Mosca”, la bellissima poesia di William Blake

“La Mosca”, la bellissima poesia di William Blake

Ne “La Mosca” William Blake trasforma un episodio di vita quotidiana in un pretesto di riflessione e un piccolo insetto in un simbolo.

La Mosca” è una poesia di William Blake tratta da Songs of Experience, il secondo volume della sua raccolta Songs of Innocence and Experience. Nella lirica un gesto banale come quello di schiacciare una mosca dà il via a una riflessione profonda sul senso della vita e, soprattutto, sull’ineluttabilità della morte. La natura fa, quindi, ancora una volta per l’uomo da contrappeso e sotto accusa finisce persino il materialismo.

La Mosca, la bellissima poesia di William Blake
@envatoelements

La Mosca” di William Blake 

Piccola mosca, 
Questo gioco d’estate 
La mia spensierata mano 
Ha spazzato via. 

Non sono io 
Una mosca come te? 
O non sei tu 
Un uomo come me? 

E io danzo 
E bevo, e canto, 
Fino a quando una mano cieca 
Spezzerà la mia ala. 

Se il pensiero è vita 
E forza e respiro 
E il desiderio 
Di pensiero è la morte; 

Allora sono 
Una mosca felice, 
Se vivo, 
O se muoio.

Quali sono i temi della poesia “La Mosca” di William Blake? 

Ne “La Mosca” Blake riprende dei temi a lui molto cari: quelli relativi a significato della vita e concezione della morte. La poesia si apre con la descrizione di un gesto in cui chiunque può immedesimarsi: in una calda giornata estiva, il poeta si libera di una mosca, schiacciandola con la mano. È a questo punto che nel suo animo si affaccia una riflessione

Un’azione tanto banale pone, infatti, fine alla vita di un insetto e la similitudine tra il destino dell’animale e quello dell’uomo si fa concreta. La lirica insiste, quindi, su quanto la morte sia inevitabile, imprevedibile, improvvisa e arbitraria. L’ultimo atto della vita ci vede, insomma, tutti impotenti come piccole mosche.

A cosa si ispira il simbolismo di William Blake ne “La Mosca”? 

All’interno di “La Mosca” la natura diventa, ancora una volta, per William Blake un simbolo. L’ambiente che ci circonda si trasforma, nei versi del poeta Romantico, in una serie di immagini che offrono il pretesto per riflessioni profonde sul senso della vita umana. Qui il piccolo insetto diventa termine di paragone per l’uomo. 

Le due vite vengono viste, in un primo momento, come simili e nella quarta strofa la consapevolezza di miseria si traduce in un invito a godere dei piaceri nell’immediato. Nei versi conclusivi si svela, però, un’ironia pungente che relega tale visione dell’esistenza a concezione semplicistica. L’accento è posto sul fatto che, sebbene la fine di uomo e animale sia probabilmente la stessa, a fare la differenza dovrebbero essere coscienza, desiderio e pensiero.

La natura è assoluta protagonista della poesia di William Blake e i versi de “La Mosca” ne offrono un esempio. Altrove al centro delle liriche troviamo la tigre, celebre simbolo della sofferenza umana a cui vengono rivolti una serie di interrogativi esistenziali che rimangono senza risposta, o l’agnello, come incarnazione dell’innocenza. Al poeta spetta, quindi, il compito di andare oltre le apparenze.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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