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La luce solare è un’ottima alleata contro le fuoriuscite di petrolio

La luce solare è un’ottima alleata contro le fuoriuscite di petrolio

Un nuovo studio mostra che, in caso di fuoriuscite di petrolio nell’ambiente, la luce solare gioca un ruolo fondamentale

Le fuoriuscite di petrolio sono fra i disastri ambientali più drammatici, ma, oggi, l’uomo è pronto a contare su un nuovo alleato per arginarle: la luce solare. Uno studio ha, infatti, analizzato l’impatto di tale fattore e ha mostrato quanto la foto-dissoluzione possa risultare determinante. Mantenere alto il livello d’allarme rimane fondamentale, così come progredire nella ricerca.

luce solare petrolio
Foto: catmoz @Pixabay

Petrolio e luce solare

Le fuoriuscite di petrolio in mari e oceani hanno un impatto devastante. Il combustibile danneggia, infatti, la flora e rimane nell’ecosistema a lungo. Il destino ambientale del petrolio disperso dipende da diversi processi. Nella biodegradazione esso viene scomposto dai microbi. Con l’evaporazione si trasforma in gas e finisce nell’atmosfera, mentre quando arriva allo spiaggiamento, si addensa nei pressi della costa. Da 50 anni è noto che ad avere un ruolo è anche la foto-dissoluzione. Questa si verifica quando il petrolio, assorbendo i raggi solari, da essi viene scomposto e si dissolve nell’acqua di mare. Fino ad oggi l’importanza di tale fenomeno è stata dagli scienziati sottovalutata, ma un recente studio ha cambiato il quadro.

Lo studio

A concentrarsi sul rapporto tra luce solare e petrolio ci ha pensato un team della Woods Hole Oceanographic Institution. Esso ha indagato sul disastro della Deepwater Horizon, nel quale, nel 2010, finirono nel Golfo del Messico 500 milioni di litri di petrolio. Gli scienziati affermano ora che la luce del sole avrebbe contribuito a dissolverne dal 3 al 17%. Per provare tale teoria i ricercatori si sono basati su esperimenti e modelli. Hanno cioè illuminato campioni di petrolio raccolti sul posto, con diverse luci a LED, per simulare l’illuminazione solare. Hanno così scoperto che le lunghezze d’onda maggiori, assimilabili alle tonalità del rosso, dissolvono minori quantità di petrolio. Latitudine, caratteristiche dell’acqua, dimensione e composizione della macchia rimangono, comunque, variabili significative.

Un’alleata?

Le scoperte sulla capacità della luce solare di dissolvere il petrolio aprono importanti prospettive. È, infatti, evidente che il combustibile così disciolto non può accumularsi nei pressi delle zone costiere, dove gli ecosistemi sono più vulnerabili. Danielle Haas Freeman, autrice leader, ha però specificato che la cautela rimane d’obbligo. Non è, infatti, ancora chiaro quale sia l’impatto dei composti generati dalla foto-dissoluzione su flora e fauna marina. Fare nuove indagini sulla tossicità di tali sostanze è dunque, una priorità, per mettere a punto strategie coerenti. Le autorità sono chiamate a valutare quanto appreso e a regolarsi di conseguenza.

Pensare che la luce solare possa rivelarsi un’alleata nella gestione dei disastri legati alle fuoriuscite di petrolio potrebbe apparire stano. Lo studio si spinge in realtà ad affermare, in netta opposizione al senso comune, che tale verità si conferma valida anche nel remoto Artico. Ancora una volta il mondo sembra pronto a rispondere ai nostri tentativi di avvelenarlo ben più di quanto lo sia l’umanità stessa.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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