La coppa del mondo di rugby specchio delle ingiustizie climatiche mondiali

Al via la Coppa del Mondo di Rugby 2019 in Giappone che quest’anno crea i presupposti per una riflessione più profonda sulle ingiustizie climatiche attualmente in atto, i cui le nazioni più «deboli» spesso si trovano a pagare le conseguenze delle politiche ambientali delle nazioni più «forti» e maggiormente responsabili dell’inquinamento globale.
Il rugby diventa metafora della situazione climatica del pianeta
Anche in occasione della Coppa del Mondo di Rugby 2019 l’ambiente e il clima rimangono - tristemente - protagonisti. Lo mostra il report «World in disunion: Climate change and the Rugby World Cup» dell’associazione benefica Christian Aid. Il documento, il cui contenuto è stato riproposto anche dalla BBC, mette in luce come le dinamiche nel mondo del Rugby siano assimilabili a quelle dei rapporti tra stati in relazione al cambiamento climatico. Per dirla semplicemente: le responsabilità sono dei «grandi» ma a pagare le spese sono i «piccoli».
Per chiarire il concetto è cosa nota che la maggiore responsabilità, in termini di inquinamento e di cambiamento climatico, ce l’abbiano i paesi più ricchi e industrializzati. Tuttavia a pagare già gli effetti di queste condotte risultano gli attori più deboli, come per esempio le piccole isole del Pacifico a serio rischio di scomparsa a causa dell’innalzamento dei livelli dei mari. Le stesse isole - Samoa, Tonga e Fiji - da cui derivano molti dei giocatori più forti impegnati nella Coppa del Mondo di Rugby in Giappone, spesso mentre indossano i colori di altre nazioni, per le quali sono stati naturalizzati. A completare il quadro il fatto che, nel settore del rugby, l’organo di governo World Rugby ventilasse l'ipotesi di escludere le isole pacifiche dalle competizioni globali. Nonostante molti dei migliori giocatori delle nazionali più importanti siano stati attinti proprio da queste.
Nello stesso modo a far da controparte più tragica alla Coppa del Mondo di Rugby la situazione climatica globale. Le nazioni industrializzate mettono in pericolo, a causa della loro condotta, molte nazioni prive di responsabilità che, tuttavia, pagheranno il prezzo più alto. Lo sport ancora una volta si dimostra specchio della società e come tale non fa altro che riflettere quanto gli si pone davanti, ingiustizie comprese.
