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La Cina verso un futuro di energie rinnovabili

La Cina verso un futuro di energie rinnovabili

La Cina verso un futuro di energie rinnovabili, con investimenti miliardari e progetti ambiziosi. Una tendenza che sta coinvolgendo anche l’Europa che avanza tuttavia più lentamente.

La Cina verso un futuro di energie rinnovabili, via al: solare, eolico e biogas. Ambiziosi mega-progetti e i finanziamenti che superano la cifra record del centinaio di miliardi di euro. Un più lento avanzamento anche dell’Europa che poco alla volta dice addio a fonti classiche come il carbone. Un successo notevole per le politiche energetiche dell’Unione Europea che da anni spingono in direzione di un futuro più pulito.

Centrali solari galleggianti

Come simbolo eloquente della nuova direzione che la Cina vuole intraprendere, nella provincia di Anhui le autorità hanno realizzato una gigantesca centrale elettrica composta da 166.000 pannelli solari galleggianti. I pannelli si trovano, quasi a sfregio, a fluttuare sui resti di una ex miniera di carbone. La centrale produce 40 megawatt di energia e soddisfa la richiesta di oltre 15.000 abitazioni. Questo dicembre, sempre nella provincia di Anhui, è cominciata la costruzione di un’altra centrale solare galleggiante, ancora più grande, che produrrà fino a 150 MW per soddisfare il fabbisogno di fino a 94.000 abitazioni. Realizzare centrali su superfici d’acqua è una scelta che le autorità cinesi hanno intrapreso per preservare i terreni agricoli e la fauna locale.

La Cina è uno dei paesi con l’inquinamento atmosferico peggiore al mondo. Secondo uno studio del 2016, l’inquinamento dell’aria ha comportato la morte prematura di quasi 366.000 cinesi in un solo anno. Per cercare di invertire la tendenza il governo cinese ha promesso di investire fino a 290 miliardi di euro nei prossimi anni per progetti legati alle fonti rinnovabili creando, si stima, fino a 13 milioni di nuovi posti di lavoro legati all’industria dell’energia verde.

La torre «succhia» smog

Se gigantesche centrali solari galleggianti non fossero sufficienti a convincere gli scettici, nella città di Xian i cinesi hanno realizzato la prima torre «purificatrice» d’aria al mondo. Alta 100 metri, la torre funziona grazie a una serra delle dimensioni di un campo da calcio posta alla base della torre. L’aria inquinata viene «succhiata» all’interno della serra dove viene riscaldata dall’energia solare e spinta quindi nella torre dove un insieme di filtri la ripulisce prima di restituirla all’ambiente dalla sommità. Secondo i ricercatori cinesi che stanno monitorando l’attività sperimentale della torre, la qualità dell’aria nella zona è migliorata. Tra gli altri progetti visionari in costruzione in Cina abbiamo già parlato della città-foresta dell’architetto italiano Stefano Boeri.

Un vantaggio economico

Rivolgersi alle energie rinnovabili oggi non è solo questione di oculate scelte ambientaliste, è questione anche di attente strategie economiche. Il costo per la realizzazione e il funzionamento di centrali solari ed eoliche infatti è crollato negli ultimi anni rendendole alternative economicamente più vantaggiose rispetto a carbone e gas.

L’Unione Europea è stata pioniera nella realizzazione di un piano energetico rinnovabile ma gli investimenti sono in calo. Secondo una stima di Bloomberg New Energy Finance, gli investimenti nelle rinnovabili dell’UE sono calati del 50% tra il 2011 e il 2017 fermandosi a 46 miliardi di euro. La Cina, lo scorso anno, ha investito 133 miliardi, la cifra più alta di sempre. A sorpresa quindi, il futuro dell’energia rinnovabile nato nel cuore d’Europa potrebbe risiedere in estremo oriente.

Fonti: Deutsche Welle – Business Insider


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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