La banca mondiale non finanzierà più nuovi progetti relativi a gas e petrolio dal 2019

La Banca Mondiale, una delle istituzioni finanziarie più importanti al mondo, ha preso una posizione radicale mai considerata in precedenza: un no secco ai combustibili fossili, messo in pratica tramite il rifiuto al finanziamento di qualsivoglia progetto inerente lo sfruttamento di petrolio e gas. Un segnale forte nella lotta al cambiamento climatico.
Un impegno concreto
In occasione del One Planet Summit il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim, ha annunciato la forte presa di posizione dell’istituzione che rappresenta nella lotta al cambiamento climatico. La Banca Mondiale, dal 2019, non finanzierà più progetti inerenti lo sfruttamento del petrolio e dei suoi derivati. Saranno naturalmente previste e valutate singolarmente alcune eccezioni, per esempio riguardanti i paesi in via di sviluppo, in modo da operare un’azione concreta, oltre che giusta, contro il riscaldamento globale.
La Banca Mondiale dichiara l’intento di voler appoggiare un processo il superamento della dipendenza dai combustibili fossili, in favore della diffusione delle fonti rinnovabili a basso costo. «Il cambiamanto climatico - continua Kim - diviene giorno dopo giorno un tema sempre più impellente dal punto di vista economico e sociale. Una rischio concreto per tutte le nazioni che, per essere ovviato, richiederà un investimento di un triliardo di dollari (mille miliardi) solo per rispettare gli obiettivi imposti nel precedente summit». Inoltre la Banca Mondiale ha espresso la sua volontà di destinare il 28% dei suoi finanziamenti, entro il 2020, a progetti relativi alle azioni sul clima. Una notizia che parzialmente rincuora, soprattutto se all’origine vi è un'istituzione di questa importanza.
