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Inquinamento: l'aereo ibrido che taglia del 95% le emissioni dannose

Inquinamento: l'aereo ibrido che taglia del 95% le emissioni dannose

Il progetto è del MIT. La proposta è di usare le emissioni rilasciate dai normali velivoli per alimentare le eliche grazie a generatori elettrici

Per volare inquinando meno potrebbero non essere necessari nuovi tipi di velivoli. Basterebbe adattare quelli esistenti. È quello che ipotizza un nuovo progetto del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston su un mezzo ibrido in grado di eliminare del 95 percento le emissioni di gas, in particolare ossidi di azoto, responsabili del cambiamento climatico, ma soprattutto dannosi o addirittura letali per l’uomo. Permetterebbe di evitare il 92 percento delle morti premature.

Il MIT di Boston ha progettato un aereo ibrido che taglia del 95% le emissioni dannose per la salute dell'uomo

Gli effetti sulla salute

Secondo il WWF, se l’intero settore dell’aviazione fosse un Paese, sarebbe tra i primi 10 del mondo per emissioni di anidride carbonica. Quando volano alla quote di crociera, gli aerei emettono un getto continuo di ossidi di azoto nella troposfera che, successivamente, si trasformano in ozono e particolato sottile (il famoso PM2.5). Il secondo in particolare è una delle sostanze inquinanti emesse dai veicoli diesel che circolano su strada e generano lo smog tipico delle città e delle aree più trafficate. Smog che che può avere effetti nocivi sul nostro corpo.

Uno studio del 2019 dello stesso MIT ha riscontrato che l’impatto delle emissioni dell’aviazione è tra le due e le quattro volte peggiore sulla qualità dell’aria rispetto a quello sul clima. Ed è responsabile di 16mila morti premature ogni anno. È scientificamente comprovato che inalare o ingoiare PM2.5 sia rischioso per le persone, in quanto entra nella circolazione sanguigna e può produrre ripercussioni a più livelli sull’organismo. Gli ossidi di azoto, invece, sono stati collegati alla comparsa di asma, malattie respiratorie, problemi cardiovascolari, cancro e, più recentemente, alla perdita definitiva della vista.

L’aereo ibrido

Questi effetti negativi confermano l’urgenza di trovare soluzioni per far decollare mezzi più ecologici. E l’aereo ibrido del MIT potrebbe essere una buona soluzione. Lo studio, pubblicato su Energy and Environmental Science, prevede una sorta di riciclo delle emissioni degli ossidi di azoto generate. Normalmente, la potenza del motore termico che muove le eliche degli aerei arriva dalle turbine collocate sotto le ali. Nel modello elaborato dai ricercatori, invece, le turbine a gas, spostate nella stiva, alimenterebbero un generatore di elettricità che a sua volta fornirebbe l’energia necessaria alle eliche.

Il sistema anti-inquinamento

Il tutto senza produrre inquinamento dell’aria. I gas rilasciati dei generatori sarebbero infatti trattati con un sistema di controllo delle emissioni in grado di pulire gli scarichi e convertire gli ossidi di azoto in azoto e acqua prima di espellerli nell’atmosfera. Il meccanismo è simile a quello usato dai veicoli diesel per filtrare i propri scarichi e sarebbe applicabile a modelli esistenti come il Boeing 737 o l’Airbus A320 senza aumentarne troppo il peso

Anzi, su questo piano sarebbe molto più conveniente rispetto a un aereo elettrico con le sue impegnative batterie: per trasportare il “carico extra” avrebbe bisogno solo dello 0,6 percento in più di carburante. Tutto questo sarebbe un’enorme sfida ingegneristica, ma di base non ci sono ostacoli fisici, ha detto Steven Barrett, uno degli autori dello studio. Nel frattempo i ricercatori del MIT sono già al lavoro per progettare un aereo a zero emissioni.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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