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L’importanza delle foreste sacre contro la deforestazione

L’importanza delle foreste sacre contro la deforestazione

Le ragioni spirituali e la saggezza popolare proteggono le foreste sacre dalla deforestazione anche meglio dei metodi di conservazione

Si pensa che le foreste siano la casa dell’80% delle specie viventi sulla Terra. Quando si parla di proteggerle, però, tipicamente si fa soltanto sulla base di approcci scientifici e politici. Cioè, si cercano le motivazioni scientifiche per giustificare la loro protezione, si emanano leggi, e poi si mettono in pratica metodi di conservazione altrettanto scientifici e quindi spesso standardizzati. Tutto ciò non è sbagliato, ma forse non è l’unico approccio. Ci sono molti casi in cui anche la spiritualità gioca un ruolo importante. Casi in cui anche le foreste sacre rappresentano un baluardo contro minacce come la deforestazione.

foreste sacre deforestazione
Foto: Enric Cruz López@Pexels

Natura sacra nel mondo: molto diffusa, ma poco riconosciuta

Esistono in ogni cultura del mondo, ma nessuno sa di preciso quanti siano i luoghi naturali considerati sacri. Solamente in India si stima che ce ne siano più di 100.000, anche se quelli descritti dal mondo scientifico sono appena 14.000. Sono stati realizzati pochissimi inventari nazionali, e nessuno a livello internazionale.

E dire che le foreste sacre ospitano spesso specie in pericolo o interi ecosistemi molto rari. Vedi il caso della Provincia di Amhara, in Etiopia, dove le church forests rappresentano quasi gli ultimi alberi rimasti nell’area. O il caso del Giappone, dove i terreni sacri per lo Shintoismo ospitano la gran parte delle antiche foreste di pianura.

I luoghi naturali sacri sono “la forma più antica di salvaguardia dell’habitat nella storia dell’umanità”, dice Piero Zannini dell’Università di Bologna. Eppure questo loro ruolo non è molto riconosciuto. Spesso vengono inseriti in aree protette, come accaduto nel 1890 con la Sierra Nevada della California. O addirittura vengono minacciati da quelle stesse strategie che puntano alla salvaguardia ambientale. Un caso per tutti è quello del Rajasthan, nel Nord dell’India, dove la sopravvivenza di boschi considerati “orans”, cioè luoghi sacri, è messa in dubbio dal progetto di un parco fotovoltaico.

Foreste sacre che vincono contro la deforestazione

Esistono tanti casi in cui la spiritualità ha saputo proteggere delle foreste considerate sacre dalla deforestazione e non solo. A volte in modo perfino più efficace delle moderne tecniche di conservazione.

In Etiopia ci sono circa 22.000 piccole foreste intorno alle chiese e ai monasteri ortodossi Tewahedo. Sono le ultime foreste afromontane della regione e, grazie alla protezione dei fedeli, non solo hanno resistito alla desertificazione indotta dall’agricoltura, ma si sono anche estese.

In Guyana, il popolo Wapichan è riuscito a proteggere fino a oggi i suoi antichi luoghi sacri dalla distruzione sia dei coloni europei che dei missionari gesuiti. Le foreste nebulose sacre dell’Ecuador proteggono specie in pericolo come il condor delle Ande. Mentre in Perù, la proposta di un “Parco Spirituale” in dei luoghi sacri al popolo Q’eros aiuterebbe nella salvaguardia di puma, vigogna e Polylepis racemosa.

Caso eclatante, quello del Wisconsin. I nativi Menominee vedono nelle loro foreste la casa di cinque animali sacri (lupo, orso, aquila, alce e gru). Per questo, anche se usano il bosco per ricavare risorse, lo fanno da più di 150 anni con un metodo talmente sostenibile da aver attirato l’interesse di ecologi forestali e silvicoltori.

foreste sacre deforestazione
Foto: GerhardLipold@PxHere

Serve un approccio integrato fra scienza e tradizione

Sicuramente creare aree protette è un metodo efficace per salvaguardare habitat come le foreste. E inserire al loro interno anche le foreste sacre è certamente una forma di protezione in più contro deforestazione e non solo. Ma questi casi dimostrano che anche la spiritualità recita una parte fondamentale.

I metodi “ufficiali” di conservazione, a volte, rischiano di diventare degli standard che sostituiscono degli esempi di utilissima saggezza popolare. Perciò, in nome della salvaguardia, la soluzione dovrebbe essere un approccio integrato: scienze ambientali da un lato e conoscenze tradizionali dall’altro.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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