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Il verme senza timpano che poteva sentire

Il verme senza timpano che poteva sentire

La scoperta del meccanismo che permette al verme Caenoharbditis elegans di sentire amplia la comprensione dell’udito.

I vermi possono sentire? Questa è una domanda che si sono posti molti scienziati e a cui non sono riusciti a trovare una risposta definitiva. Fino ad ora. Infatti, mentre il noto naturalista inglese Charles Darwin affermava che i vermi non potessero sentire, recenti ricerche hanno dimostrato il contrario, scoprendo che la specie Caenorhabditis elegans è in grado di sentire grazie al corpo ricoperto da una doppia pelle.

Verme senza timpano
Fonte: Pixabay

I sensi del verme Caenoharbditis elegans

Il laboratorio di Shawn Xu dell’Università del Michigan ha portato avanti per oltre un decennio le ricerche sulla capacità di sentire da parte dei vermi. Gli scienziati hanno scoperto che il piccolo verme Caenorhabditis elegans è in grado di sentire grazie al doppio strato di pelle che ricopre il suo corpo e che, di fatto, funziona come una sorta di timpano.

In precedenza, altre ricerche avevano constatato che questi piccoli vermi, lunghi poco più di un millimetro, fossero dotati di olfatto, gusto, tatto, consapevolezza del proprio corpo (propriocezione) e percepissero la luce. La scoperta della capacità di sentire ha così ampliato le conoscenze su come gli organismi viventi ricevono informazioni dall’ambiente esterno ed ha accresciuto la nostra comprensione sulle modalità con cui funziona l’udito.

Gli esperimenti

Durante gli esperimenti, il team di ricerca ha potuto osservare con i propri occhi questi piccoli vermi reagire ai suoni forti. Gli scienziati hanno poi individuato le molecole del sistema nervoso che permetteva la percezione del suono: i recettori nicotinici. Questi ultimi sono neurotrasmettitori già studiati e ritrovati in numerosi animali in grado di sentire. Queste molecole sono state trovate su tutta la pelle del verme.

Tuttavia, non tutti gli scienziati sono convinti che questi vermi possano effettivamente “udire”, nel suo significato più completo. Le ricerche hanno dimostrato che questi organismi viventi sono in grado di percepire le onde sonore e di reagire ad esse, ma per poter parlare di “udito” serve che l’animale abbia la capacità di attribuire ai suoni un rispettivo significato.

Sentire senza timpano

La presenza di un timpano specializzato permette di sentire a molte specie animali, soprattutto tra i mammiferi. Eppure, sono numerosi gli organismi viventi che, pur non avendo questa importante parte anatomica per l’udito, hanno sviluppato mezzi alternativi per percepire le onde sonore.

Ad esempio, alcune specie di rane hanno l’orecchio interno ma sono comunque senza timpano. Tuttavia, riescono a sentire grazie alla pelle ed alle ossa che trasportano le onde sonore all’orecchio interno. Il mondo degli insetti e degli aracnidi fornisce altri esempi interessanti, tra cui quello dei ragni salticidi che captano le vibrazioni delle onde sonore attraverso i peli che ricoprono le zampe.

In ogni caso, la scoperta di come i vermi possono sentire o percepire le onde sonore aggiunge un tassello alla comprensione della realtà che ci circonda. Gli autori della ricerca sono rimasti profondamente incuriositi da quanto hanno osservato e non è detto che si possano esplorare nuovi significati del termine “udito”. Inoltre, queste scoperte aiutano a comprendere anche i processi evolutivi.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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