Il problema della cannabis biologica negli USA

Negli USA tutti vogliono la cannabis biologica ma la certificazione ufficiale tarda ad arrivare, nonostante la domanda sia elevata. Sembra che il problema sia legato al particolare sistema legislativo del paese, che da una parte si differenzia in base ad ogni Stato ma dall’altra funziona a livello federale. E in quest’ultimo caso a creare il cortocircuito è che la cannabis non è legale in tutti gli Stati Uniti.

Tutti vogliono la cannabis biologica

Esistono diverse certificazioni, in diversi Stati degli USA, nate per andare in contro ai clienti interessati alla cannabis biologica. Non esiste l’«organic» certificato dall’USDA, ma in compenso ci sono marchi come Clean Green, DOH Compliant, e Testing Confidence che cercano di compensare. E, fin quando la cannabis non verrà legalizzata a livello federale, le cose quasi sicuramente non cambieranno. Questa particolare circostanza ha creato una sorta di vuoto legislativo che altre certificazioni, che abbiamo già citato, stanno cercando di colmare.

Il Clean Green Certified Program, per esempio, è stato creato addirittura nel 2004 ed è stato riconosciuto come un programma di certificazione valido in tutti i paesi degli USA. È l’unico, per ora, con questa caratteristica, motivo per cui è tra i più diffusi. Un aspetto che i professionisti del settore non sottovalutano, però, è la comunicazione legata al marchio: che ci sia scritto biologico o meno fa poca differenza, se le persone comunque tendono a non fidarsi. E in questo momento la cannabis biologica è più richiesta che mai, vista l’attenzione sull’argomento.

La questione, almeno per ora, non è destinata a cambiare: sono ancora molti gli Stati degli USA a dover legalizzare questa pianta e, fino a quel momento, la cannabis non potrà avere una certificazione biologica federale.