inNaturale
Home
>
I ristoranti virtuali sono un modello in espansione

I ristoranti virtuali sono un modello in espansione

I ristoranti virtuali sono un mercato crescente a livello mondiale, grazie all’abbattimento dei costi e alla comodità della food delivery tramite mobile app.

I ristoranti virtuali e le app di food delivery continuano a riscuotere consensi e sono in continua crescita a livello mondiale. Se negli ultimi anni abbiamo assistito a un boom di ristoranti che offrono ai propri clienti anche il servizio del cibo da asporto o delle consegne a domicilio, è a partire dal 2016 che, grazie all’avvento delle start up e delle nuove tecnologie applicate al mondo della ristorazione, ha preso piede il mercato dei cosiddetti ristoranti virtuali.

Nel 2017 l’autorevole The Wall Street Journal aveva previsto che potesse raggiungere ben 220 miliardi di dollari entro pochi anni. La comodità della food delivery unita all’offerta di ristoranti e piatti sempre più ampia e di qualità, incontrano una sempre più consolidata rete di mobile app e di servizi virtuali. Che sia un’anteprima del futuro della ristorazione?

Il modello vincente dei ristoranti virtuali

Il ristorante virtuale altro non è che una cucina con una sede specifica ma non accessibile al pubblico, che mette a disposizione dei propri clienti un’ampia scelta di piatti, acquistabili attraverso una mobile app e comodamente consegnati a casa. Da un punto di vista economico un grande vantaggio è certamente l’abbattimento dei costi, sia sul fronte dello staff sia su quello dell’affitto del locale, più piccolo e in alcuni casi situato nelle periferie cittadine. Nel 2017 la DoorDash, azienda di distribuzione alimentare con sede a San Francisco, è stata inoltre la prima a inaugurare un servizio negli Stati Uniti che affitta le cucine attuali ai proprietari di ristoranti virtuali.

Il risparmio economico consente ai proprietari dei ristoranti virtuali di concentrarsi maggiormente e di investire di più sull’aspetto culinario, garantendo una grande attenzione per le materie prime e per la freschezza e di ingredienti e prodotti selezionati e cucinati giornalmente. A una maggiore garanzia di qualità corrisponde anche una maggiore varietà. Non solo, infatti, vengono proposti sempre più spesso piatti buoni e genuini ma anche pensati per un pubblico sempre più ampio, in termini di etnia e di dieta alimentare. La parola d’ordine è soddisfare il pubblico, ma anche regalare un’esperienza personalizzata e stupefacente.

Il «piatto forte» del ristorante virtuale è l’aspetto virtuale

L’ultimo, fondamentale, punto di forza di questa nuova amatissima tipologia di ristorante è l’aspetto tecnologico, legato a una crescente volontà da parte dei consumatori di cucinare sempre meno e di ricorrere a sistemi rapidi per ordinare qualsiasi tipologia di cibo e bevande.

Le app di consegna sono infatti semplici, intuitive e rapide da utilizzare, i sistemi di pagamento sono cashless, e i menù dei ristoranti proposti, digitale e non più cartaceo, vengono più facilmente e frequentemente aggiornati, anche in base a eventuali richieste o food trend del momento. Fondamentale, in questo senso, sono infatti i dati che le aziende di app di consegna possono fornire ai ristoranti partner, tra cui il tipo di cucina più richiesta o le aree cittadine non coperte in cui converrebbe arrivare.

Deliveroo, app internazionale di food delivery e caso di successo

Tra le app di consegne alimentari a domicilio di maggior successo nel mondo, non può non essere menzionata Deliveroo, l’azienda nata nel 2013 da un’idea di un ex fattorino americano. Deliveroo ha sede a Londra, opera ad oggi in oltre duecento città del mondo e, come dichiarato recentemente dal Financial Times, è tra le società europee che sono cresciute maggiormente nell’ultimo anno. Complice il successo planetario, il fondatore è attualmente in fase di progettazione per una sempre maggiore espansione e per una crescente offerta di ristoranti e pub.

Rispetto a questa e altre società di app di food delivery, non sono mancate anche polemiche, riguardanti ad esempio lo sfruttamento e le condizioni disagevoli dei fattorini, soggetti in alcuni casi a pressing psicologico e spese di trasporto non pagate. Tante anche le critiche da parte di noti ristoratori internazionali che non concepiscono questo nuovo modello e che intendono preservare a tutti i costi l’unicità dell’esperienza dei ristoranti classici.


Ivana De Innocentis
Ivana De Innocentis
Scopri di più
Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
Scopri di più
Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte