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I millennial sono una minaccia per il buon vino?

I millennial sono una minaccia per il buon vino?

I tempi cambiano e una domanda comincia a preoccupare qualcuno: millennial sono una minaccia per il buon vino? Sicuramente hanno abitudini molto diverse.

Dire se i millennial siano una minaccia per il buon vino o no, non è cosa semplice, ma ci sono alcuni aspetti che lasciano chiaramente intendere come ne stiano cambiando radicalmente l’universo. Con gusti, modalità d’acquisto, occasioni di consumo e valori completamente differenti rispetto alla generazione precedente. Ecco 5 punti in cui si notano le principali differenze.

1. Il buon vino si trova online

I millennial si trovano a loro agio online, questo non è certo un segreto, e con il vino è esattamente la stessa cosa. Tra portali dedicati e app la scelta è varia e piace parecchio. I valori di vendita lo confermano e probabilmente non si tornerà indietro.

2. Attenzione all’ambiente

Una delle ragioni principali che potrebbe far ritenere i millennial una minaccia per il buon vino è il loro atteggiamento nei confronti del vino in lattina. Tutti i vantaggi, in termini di esaltazione organolettica del prodotto, della classica bottiglia di vetro vengono meno di fronte ai vantaggi di una lattina: facilmente riciclabile, facilmente trasportabile e adatta alle monoporzioni. L’ecologia batte la tradizione 3 a 0!

3. La varietà prima della tradizione

La varietà e la scoperta sono la base del rapporto dei millennial con il buon vino. La tradizione passa in secondo piano così come le grandi regioni storiche di vinificazione, in favore dei nuovi produttori e di logiche produttive innovative, come biologico e biodinamico.

4. Calo della fiducia

I millennial hanno meno fiducia nelle cosiddette fonti autorevoli: niente abbonamenti a giornali specialistici e poco credito a valutazioni e ranking da parte di esperti. La regola suprema è il passaparola. Sarà che i giovani abbiano maggiore coscienza delle logiche comunicative e pubblicitarie?

5. Il prezzo fa tutta la differenza del mondo

L’idea dei millennial come una minaccia per il buon vino, certamente riguarda anche la loro predisposizione alla spesa. I giovani sono disposti a pagare un prezzo medio che si aggira attorno ai 15 euro per una bottiglia. La ragione riguarda certamente la ridotta capacità di spesa ma sicuramente anche un cambio di valori radicale.

I millennial, infatti, danno sempre meno importanza allo status e al lusso. La questione poi su prezzo è qualità resta tuttavia molto più complessa, specialmente se si parla di vino.


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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