inNaturale
Home
>
Frutto della passione, dalla sua buccia una pellicola per cibo senza plastica

Frutto della passione, dalla sua buccia una pellicola per cibo senza plastica

La buccia del frutto della passione sarebbe una buona base di partenza per creare un’efficiente pellicola per la protezione del cibo fresco

Una pellicola per alimenti alternativa a quelle in plastica ricavata dal frutto della passione (Passiflora edulis). È quanto potrebbe essere creato a partire dalla scoperta di alcuni ricercatori dell’Università di Johannesburg (Sudafrica). Indagando sulle interessantissime caratteristiche della buccia del frutto (conosciuto anche come maracuja), da cui si ricavano soprattutto succhi ed estratti, gli esperti hanno compreso che l’alta quantità di antiossidanti e polifenoli contenuti da questa scorza garantirebbe una protezione adeguata contro il deterioramento del cibo fresco confezionato.

Frutto della passione, dalla sua buccia una pellicola per cibo senza plastica
Foto: Michael Kucharski @Unsplash

Dal frutto della passione una pellicola senza plastica

Per capire che il frutto della passione può rivelarsi la base di partenza per un’efficiente pellicola per alimenti, i ricercatori hanno sottoposto la buccia a diversi trattamenti. Ottenuta da un’azienda agricola biologica, la scorza è stata estratta, microincapsulata, essiccata e trasformata in polvere. Le analisi condotte successivamente e confluite in uno studio pubblicato su Antioxidants hanno dimostrato che questa polvere possiede le proprietà necessarie per creare un rivestimento per cibo che sia di qualità, stabile e addirittura edibile. Tanto che potrebbe essere usata anche come ingrediente negli additivi alimentari naturali.

I principali nemici di una pellicola per alimenti freschi sono due: l’ossigeno e la disidratazione. I rivestimenti in plastica di solito creano una “micro-atmosfera”, ha spiegato al portale Phys.org il professor Olaniyi Fawole dell’Università di Johannesburg. In questo modo, frenano la sua azione, ovvero l’ossidazione del prodotto protetto e la sua degradazione chimica. Al contempo, però, questa barriera non deve assorbire l’umidità dell’alimento (ovvero non deve essere igroscopica), ma tenerla all’interno del pacchetto affinché non marcisca. Inoltre, deve proteggere dai microbi ed essere neutra, vale a dire non interferire con colore, aspetto e gusto del prodotto.

Il ruolo della microincapsulazione

La pellicola che potrebbe essere creata a partire dalla buccia del frutto della passione risponderebbe a queste esigenze. “I rivestimenti alimentari edibili possono assolvere ai problemi dell’ossigeno e della disidratazione nella catena del freddo”, ha specificato Fawole.

Fondamentale per la scoperta di queste potenzialità è stata la microincapsulazione. Il processo ha infatti permesso di preservare l’alta quantità di antiossidanti e polifenoli contenuti nella buccia del frutto. Un dettaglio significativo, visto che solitamente gli antiossidanti e le altre sostanze bioattive vengono facilmente distrutte dai processi industriali, le alte temperature di immagazzinamento, dalle luci o da altri fattori tipici del trasporto e della gestione delle merci alimentari.

Una pellicola plastic-free

Se da queste evidenze scientifiche sul frutto della passione dovesse nascere veramente una pellicola edibile in grado di imporsi su ampia scala, si potrebbe ridurre la produzione di rivestimenti in plastica, ricavati dal petrolio, e la conseguente diffusione di una grande quantità di rifiuti che richiedono di essere riciclati o smaltiti. I risultati di laboratorio hanno inoltre indicato che la polvere microincapsulata della buccia si rivelerebbe un’ottima pellicola protettiva soprattutto per la frutta fresca e quella già tagliata pronta al consumo e contribuirebbe quindi a tagliare lo spreco di cibo che deperisce facilmente nei supermercati.


Marco Rizza
Scopri di più

Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

Scopri di più

Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte