inNaturale
Home
>
Equinozio di primavera, leggende e miti legati alla data

Equinozio di primavera, leggende e miti legati alla data

Equinozio di primavera è sinonimo di rinascita e, dal mito di Persefone a quello di Ostara, ecco quali sono le leggende della tradizione.

L’equinozio di primavera è uno degli eventi che scandiscono i cicli della natura e, nel tempo, a esso sono stati collegati diversi miti. Nelle culture di tutto il mondo l’uguale durata di ore di buio e ore di luce, da cui deriva il termine equinozio, è diventato un simbolo. Le leggende sulla data si sono trasformate in tentativi di spiegare il ritorno della bella stagione, intrisi di suggestioni e rituali.

Equinozio di primavera, leggende e miti legati alla data
@envatoelements

Equinozio di primavera: il mito greco 

Tra i miti più famosi legati all’equinozio di primavera rientra quello di Persefone. Questa, figlia di Zeus e di Demetra, dea di natura, agricoltura e raccolto, sarebbe diventata l’oggetto del desiderio di Ade, signore degli Inferi. Il dio l’avrebbe, trascinata nell’Oltretomba per sposarla. Demetra, disperata, avrebbe iniziato a cercare la figlia, trascurando i propri doveri e condannando la Terra a smettere di fiorire. 

Zeus, commosso, avrebbe, quindi, provato a riportare Persefone alla madre. Mangiando sei chicchi di melograno, però, Persefone si sarebbe condannata a non poter lasciare definitivamente l’oltretomba e, quindi, a passare in quei luoghi oscuri parte dell’anno. Ai sei mesi in cui Persefone viene trattenuta sottoterra corrisponde il periodo invernale. Il suo ritorno in superficie è, invece, legato alla primavera e alla rinascita della Terra.

Equinozio di primavera: dal significato alle leggende 

Il mito di Persefone non è l’unico legato all’equinozio di primavera. Gli Egizi celebravano Sham El Nessim, letteralmente “Annusare il vento”. Per l’occasione si offriva cibo alle divinità, chiedendo in cambio prosperità. La festa si celebra ancora oggi. Per i Romani la primavera era, invece, consacrata alla dea Flora, sposa di Zefiro dal carattere gioioso. All’equinozio era, però, connesso anche il mito di Cibele e Attis

La prima, madre del secondo, sentitasi tradita quando il figlio si innamorò di un’umana, l’avrebbe fatto impazzire, portandolo a uccidersi. Dal sangue del ragazzo sarebbero sbocciate delle viole ed egli sarebbe stato trasformato dagli dei impietositi in un pino sempreverde. Per i Celti l’equinozio di primavera era, infine, dedicato a Ostara. Si pregava perché il sole riuscisse a superare il momento di parità con le tenebre. La festa era chiamata Alban Ellier, ovvero “Luce della Terra”.

Equinozio di primavera: dalla rinascita alla Pasqua 

I miti legati all’equinozio di primavera ruotano sempre intorno al concetto di rinascita e tale tratto non è andato perduto nemmeno nella tradizione cristiana. La Pasqua, che celebra la resurrezione di Cristo e, quindi, il momento per eccellenza in cui la luce vince sulle tenebre, ha mantenuto una connessione con la ricorrenza. Essa non cade, infatti, sempre nella stessa data e a dettare i tempi è proprio l’arrivo della bella stagione.

Pasqua si celebra, infatti, la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. A completare il quadro ci pensa il fatto che tra i simboli della ricorrenza troviamo l’uovo, emblema di eternità, già legato a Sham El Nessim. Il riferimento a Ostara risulta, invece, chiaro anche dai nomi che la festa ha assunto in Germania e Inghilterra, dove è chiamata rispettivamente “Ostern” e “Easter”.

Per quanto l’equinozio venga descritto nelle tradizioni come un momento di gioia e festeggiamenti, a esso sono connesse anche leggende inquietanti. In Kansas il cimitero di Stull è stato, per esempio, definito Settima Porta dell’Inferno. Si dice, infatti, che il diavolo faccia visita al luogo due volte all’anno, una in occasione di Halloween e una in concomitanza con la lieta data.


Alice Facchini
Alice Facchini
Scopri di più
Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
Scopri di più
Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte