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"Endimione", la bellissima poesia di John Keats

"Endimione", la bellissima poesia di John Keats

Il poeta romantico inglese John Keats esprime, con la poesia “Endimione”, tutta l’intensità dell’attimo servendosi del mito e della natura

La poesia “Endimione”, scritta da John Keats e pubblicata per la prima volta nel 1818, è uno dei componimenti poetici che più incarna il senso profondo della bellezza. Una bellezza in grado di andare oltre l’apparenza e approdare nel vasto universo del sentire. Per scrivere questo poema Keats prende ispirazione da Endimione, un personaggio della mitologia greca, e dalla natura, sempre presente nelle sue opere come linfa vitale del sentimento amoroso e dell’atto stesso della creazione artistica.

endimione john keats
Foto: GLady @pixabay

“Endimione” di John Keats

Una cosa bella è una gioia per sempre:
cresce di grazia; mai passerà
nel nulla; ma sempre terrà
una silente pergola per noi, e un sonno
pieno di dolci sogni, e salute, e quieto fiato.
Perciò, ogni mattino, intrecciamo
una catena di fiori per legarci alla terra,
malgrado lo sconforto, il disumano vuoto
d’animi nobili, i giorni tristi,
le perniciose e ottenebrate vie
della nostra ricerca: si, malgrado tutto,
una forma bella il drappo toglie
allo spirito triste. Così sole, luna,
alberi antichi, e nuovi, germoglianti felicità d’ombre
per l’umile gregge; e narcisi
col verde mondo in cui abitano; e chiari ruscelli
che cercano un fresco tetto
contro la torrida stagione; il cespuglio nel bosco,
colla spruzzata di boccioli della bella rosa muscata:
e così anche la magnificenza del destino
che immaginiamo per i morti illustri;
tutti i racconti belli uditi o letti –
una fonte infinita di bevanda immortale,
cola per noi dall’orlo del cielo.

Né queste essenze sentiamo solo
per brev’ora; no, come anche gli alberi
che sussurrano attorno al tempio presto diventano
cari quanto il tempio stesso, così fa la luna,
la poesia passione, le glorie immense,
ossessioni per noi finché non siano lietificante luce
all’anima nostra, e a noi si legano sì forte,
che, sia splendore, o tenebra tetra,
sempre con noi dimorano, o moriamo.

Una bellezza senza tempo

Con questi versi John Keats, poeta della bellezza terrena ed eterna, ci regala un’immagine a-tempo, rara e preziosa secondo cui le cose belle sono una gioia per sempre. Un solo attimo, un paesaggio, un paio di occhi, un gesto. Non importa di che identità sia: secondo John Keats ciò che ha fatto sorridere il nostro cuore e lo ha fatto traboccare di emozioni una volta sola, lo farà sempre al solo ricordo e non si disperderà mai nel tempo, bensì sarà per noi un porto sicuro in cui rifugiarsi ‘’malgrado i sentieri rischiosi e oscuri che nella ricerca dobbiamo percorrere’’.

Difensore della bellezza come verità e della verità come bellezza, Keats con i suoi versi trascende tutto ciò che è terreno non trascurandone, da poeta romantico, l’aspetto inquieto ed instabile. D'altronde, come afferma lui stesso, ‘’al mondo non c’è nulla di stabile, il tumulto è la vostra sola musica.’’


Cristina Morgese
Cristina Morgese
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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