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Deforestazione, nel 2022 spariti 3mila campi da calcio al giorno di Amazzonia

Deforestazione, nel 2022 spariti 3mila campi da calcio al giorno di Amazzonia

La vegetazione dell’Amazzonia continua a essere distrutta dalla deforestazione, fenomeno che nel 2022 ha fatto registrare dati allarmanti

Nel 2022 la deforestazione ha cancellato una porzione di Amazzonia pari a quasi l’estensione di 3mila campi da calcio al giorno. Il nuovo allarmante dato sulla progressiva riduzione del polmone verde della Terra arriva da Imazon, l’Istituto per le persone e l’ambiente dell’Amazzonia impegnato nella conservazione della foresta, e dal suo sistema di allerta denominato Sad, basato soprattutto su immagini satellitari. Si tratta della più vasta devastazione registrata in un anno da quando l’ente ha iniziato il suo lavoro, nel 2008.

Deforestazione, nel 2022 spariti 3mila campi da calcio al giorno di Amazzonia
Foto: Souro Souvik @Unsplash

Deforestazione Amazzonia, 2022 anno nero

Stando al monitoraggio dell’istituto Imazon, tra gennaio e dicembre dell’anno passato la deforestazione ha cancellato 10.573 km quadrati di vegetazione custodita dall’Amazzonia, l’equivalente appunto di 3mila campi da calcio al giorno di foresta. Questo aumento ha portato la deforestazione complessiva registrata tra il 2019 e il 2022 alla paurosa cifra di 35.193 km quadrati.

Questi alti livelli di distruzione non minacciano solo la biodiversità e le comunità indigene – ha spiegato Bianca Santos, ricercatrice di Imazon – ma incidono anche sulla vita dell’intera popolazione brasiliana. La deforestazione causa l’aumento delle emissioni di gas serra, le quali sono largamente responsabili dei cambiamenti climatici e degli eventi meteorologici estremi”.

Un dicembre da dimenticare

La parte finale del 2022 è stata particolarmente critica per l’Amazzonia. Solo a dicembre la deforestazione ha distrutto 287 km quadrati di foresta, con un incremento del 105% rispetto allo stesso mese del 2021. Allora furono “solo” 140 i km quadrati cancellati dalla superficie del nostro pianeta. Un risultato negativo che ha reso l’ultimo mese del 2022 il peggior dicembre dal 2008, anno in cui ha preso il via il monitoraggio di Imazon.

Non solo deforestazione in Amazzonia

Il graduale restringimento dell’Amazzonia non è causato solo dalla deforestazione vera e propria, intesa come la totale rimozione della vegetazione che forma la foresta. A contribuire a questo fenomeno sono anche gli incendi e le attività umane, come il disboscamento per ricavare la legna. In un precedente bilancio di Imazon a settembre, questi fenomeni erano aumentati del 359 percento rispetto all’anno precedente e l’area eliminata era passata dai 1.137 km quadrati del settembre 2021 ai 5.214 km quadrati nello stesso mese del 2022.

Lo Stato brasiliano peggiore

A far registrare il peggiore aumento nei livelli di deforestazione rispetto al 2021 tra gli Stati che compongono l’Amazzonia è quello brasiliano dell’Amazonas. Qui le aree di vegetazione eliminate sono cresciute del 24 percento nel 2022. Il fenomeno ha interessato soprattutto l’area al confine con Acre e Rondônia, regione interessata da un progetto di espansione agricola noto come “Amacro”.

Non è un mistero che questa devastazione abbia trovato campo libero con l’ex presidente Jair Bolsonaro, alla guida del Brasile dal 2019 e all’inizio del 2023, capo di Stato che ha favorito con le sue politiche uno sfruttamento economico della foresta senza troppi vincoli. In questo quadriennio il fenomeno è infatti aumentato del 150 percento rispetto ai quattro anni precedenti. Ora, con l’elezione del suo successore Luiz Inácio Lula Da Silva, avversario all’ultima sfida alle urne, si spera che venga posto un freno a questa distruzione una volta per tutte.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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