Dare da mangiare agli animali selvatici: ecco perché evitare
Dare da mangiare agli animali selvatici potrebbe sembrare un gesto caritatevole, ma tale comportamento può rivelarsi dannoso. Il cibo scelto non è quasi mai adatto alle esigenze della fauna e quest’ultima può venire attirata in zone pericolose. L’uomo non corre per altro meno rischi, dato che il comportamento degli animali può rivelarsi imprevedibile e foraggiarli può incoraggiarli a espandere il proprio territorio.
Perché non dare da mangiare agli animali selvatici?
Dare da mangiare agli animali selvatici significa, in primo luogo, rischiare di danneggiare coloro che vorremmo aiutare: gli animali stessi. Dieta ed esigenze nutrizionali cambiano da specie a specie e, spesso, inconsapevolmente, il rischio è di foraggiare gli abitanti della natura con alimenti non adatti o persino nocivi. Un esempio è offerto dai cervi, a cui i prodotti a base di mais possono creare problemi digestivi seri.
Fare in modo che determinate specie si concentrino in certe zone può, poi, sconvolgere gli equilibri naturali degli ecosistemi. Nutrire gli animali significa, per altro, spingerli ad avvicinarsi all’uomo. I centri abitati sono, però, per loro pieni di pericoli. Le automobili risaltano in cima alla lista, ma il rischio che possano venire diramate ordinanze di cattura o di abbattimento a seguito di incidenti risulta altrettanto concreto.
Non dare da mangiare agli animali selvatici per l’uomo
Dare da mangiare agli animali selvatici significa anche esporre a pericoli se stessi e la propria comunità. I comportamenti della fauna in natura risultano per noi, spesso, incomprensibili. Il rischio di provocare reazioni aggressive e di incorrere in incidenti è, dunque, alto.
A livello più ampio, poi, nutrire gli animali vuol dire alimentare la loro fiducia nei confronti dell’uomo. Quando la prima reazione nei confronti del genere umano non è più la paura, gli animali iniziano ad avvicinarsi ai centri abitati e gli incontri si moltiplicano. Non è raro, allora, che si verifichino faccia a faccia pericolosi o, in certi casi, persino letali. L'ammassarsi di più esemplari in un territorio ristretto offre, inoltre, terreno fertile al diffondersi di malattie. In certi casi, i patogeni riescono a fare il salto di specie, arrivando a contagiare anche l’uomo.
Dare da mangiare agli animali selvatici: la legge
In Italia non esiste un reato di foraggiamento generalizzato, ma dare da mangiare agli animali selvatici non è, comunque, esente da rischi legali. Su tutto il territorio nazionale non è consentito, per esempio, dare da mangiare agli ungulati, cioè ai cinghiali. Rientrano nel foraggiamento tutti quei comportamenti che prevedono l’innaturale fornitura di cibo agli animali allo scopo di renderli confidenti. Non fa differenza se gli alimenti scelti sono o no adatti alle esigenze degli abitanti della natura. In molti casi tale strategia è parte integrante delle azioni venatorie.
Per quanto riguarda le altre specie le norme non sono così stringenti. Esistono, però ordinanze valide a livello comunale che coinvolgono altri animali. Gli esempi di zone dove è vietato nutrire i piccioni non mancano.
Dare da mangiare agli animali selvatici non dovrebbe mai apparire una buona idea. Parte integrante del turismo sostenibile è, invece, evitare che la fauna possa banchettare con resti di cibo e, quindi, provvedere al corretto smaltimento dei rifiuti. Dove la legge prevede specifici divieti, contravvenire a essi implica sanzioni economiche che vanno dai 300 agli oltre 2.000 euro di multa.
