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Cristina Bowerman, i piatti della chef stellata alla Glass Hostaria

Cristina Bowerman, i piatti della chef stellata alla Glass Hostaria

Cristina Bowerman è una delle poche chef italiane a poter vantare la stella Michelin. Oggi lavora alla Glass Hostaria a Roma e i suoi piatti, densi di sapore e molto personali, sono assolutamente da provare.

Cristina Bowerman è una delle poche chef italiane ad essersi guadagnata una stella Michelin, un obiettivo ambizioso per qualsiasi cuoco. Un’esperienza particolare iniziata negli Stati Uniti ma continuata sul suolo italiano della capitale, Roma, dove oggi guida la brigata della Glass Hostaria, famoso locale a Trastevere. Una cucina densa di sapori, precisi e concentrati in piatti molto personali.

Cristina Bowerman alla Glass Hostaria

La chef è nata in Puglia ma si sposta negli USA per proseguire i suoi studi in giurisprudenza, ed è qui che per un caso fortuito si trova dietro il bancone di un locale a preparare crepes e cappuccino, rientrando in contatto con la passione per la cucina. In breve tempo si accorge che è quella la sua vera vocazione, agguanta una laurea in Culinary Arts e torna nel Bel Paese. Nel 2005 finalmente approda alla Glass Hostaria, un nuovo locale a Trastevere, ed è qui che tutta la personalità culinaria della chef ha modo di farsi sentire.

La partenza non è facile non ci vuole molto prima che i clienti capiscano l’anima rivoluzionaria del locale e dell’annessa cucina. I protagonisti non sono i classici della tradizione romana: c’è ampio spazio per la creatività, gli accostamenti spregiudicati ma sempre attentamente equilibrati. Finalmente arriva anche il riconoscimento della stella, che non segna certo la fine dell’avventura, anzi la chef rilancia con il Romeo in piazza dell’Emporio.

I piatti di Cristina Bowerman

Ma in cosa consiste, precisamente, la cucina di questa chef stellata? I piatti di Cristina Bowerman giocano sempre con creatività e contrasti, non solo nel singolo piatto ma nell’intero menù. Così non è difficile trovare un piatto come i Gamberi rossi marinati, salsa di ostriche e lattuga, ricotta di bufala Barlotti e prosciutto disidratato, che rende benissimo l’idea del gioco equilibrista che piace alla chef.

Spicca anche il Carpaccio di lingua, giardiniera, salsa al ciauscolo e gelato alla senape, un piatto che condensa diversi tipi di contrasti, dal dolce-acido al freddo-caldo, il tutto con una consistenza vellutata.

Nello stesso menù però spuntano i Raviolini di parmigiano 60 mesi, funghi di stagione, burro della Normandia, una preparazione che gioca su un terreno completamente diverso, pescando da sapori molto più vicini alla tradizione nostrana.

Insomma, quella di Cristina Bowerman sembra una cucina che non ha timore di sperimentare, con basi tecniche ben salde e tanta creatività con cui sperimentare. Chissà ci riserverà questa grande chef per il futuro.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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