Cos’è una supercella temporalesca
I fenomeni meteo estremi sono ormai all’ordine del giorno e, in queste estati torride, sentir parlare di supercella temporalesca non è più una rarità. Questo tipo di tempesta si forma in circostanze ben precise e presenta inquietanti caratteristiche facilmente riconoscibili. Mentre il riscaldamento globale avanza imparare a difendersi è di vitale importanza ma è tutt’altro che semplice.
Cos’è e come si forma una supercella temporalesca
In meteorologia la supercella è il tipo di temporale più violento. Essa è caratterizzata dalla presenza dell’updraft rotante, ovvero una corrente ascensionale in moto vorticoso in continuo movimento all’interno del sistema. Questa, visibile anche dall’esterno, è detta comunemente mesociclone. La supercella si forma solo in particolari condizioni atmosferiche. La presenza di correnti a getto che raggiungano elevata velocità in quota è la prima necessaria premessa. Deve poi esserci un contrasto termico elevato tra le masse di aria calda al suolo e la massa d’aria fredda in arrivo dall’alto. Al momento dello scontro la massa d’aria calda, più leggera, sale così rapidamente e, grazie alla variazione dei venti all’interno della nube, continua a vorticare. I moti ascendenti superano la tropopausa e si immettono nella stratosfera.
Caratteristiche
Riconoscere una supercella temporalesca è spesso semplice. Essa si estende per moltissimi chilometri e rimane in posizione per diverse ore. A occhio nudo è possibile notare la presenza dell’overshooting top, ovvero del rigonfiamento a cupola sulla cima della nube, che si forma quando i moti ascensionali raggiungono la stratosfera. Il fatto che le correnti fredde discendenti vengano richiamate verso l’interno della supercella dal continuo moto rotatorio fa in modo che alla base del cumulonembo si crei la cosiddetta nube a muro. La probabilità che da essa si formino tornado è elevata. Alla wall cloud può essere collegata la tail cloud, una nube a coda che si genera quando le masse d’aria fredda vengono risucchiate all’interno del mesociclone.
I pericoli
Una supercella temporalesca è un fenomeno pericoloso. Quando si sfoga è in grado di scaricare al suolo l’equivalente delle precipitazioni di mesi in pochi minuti o ore. A queste seguono spesso grandinate di eccezionale violenza, accompagnate da venti la cui velocità raggiunge i 100 km/h. Eventi simili sono frequenti nelle zone delle grandi pianure degli USA e in Australia. In Italia il verificarsi delle diverse condizioni richieste dovrebbe rendere tali fenomeni una rarità. Il clima continentale della Pianura Padana e l’impatto del riscaldamento globale hanno, però, fatto in modo che nelle scorse estati temporali di questo tipo provocassero danni di milioni di euro anche nel nostro Paese.
La supercella temporalesca è un fenomeno capace di generare tanto terrore quanto meraviglia. In esso la potenza di cui la natura è capace diventa tutt’altro che un concetto astratto. Le azioni dell’umanità tradotte in una perenne tendenza ad alterare gli equilibri del pianeta non fanno altro che amplificare il tutto. Guardare il cielo che si rannuvola senza un filo di inquietudine è ormai quasi un’impresa.
