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Come si formano i miraggi?

Come si formano i miraggi?

Scopriamo come si formano i miraggi e la misteriosa Fata Morgana, un fenomeno alla base di molte leggende internazionali e italiane

Oasi paradisiache in mezzo a un deserto spoglio. Pozze d’acqua sull’asfalto in una giornata torrida. Navi volanti sulla linea dell’orizzonte fra cielo e mare. A molti è capitato di vedere in foto, video o con i propri occhi questi fenomeni, che sono fra i più classici esempi di miraggio. E che, forse, sono anche la spiegazione di molti fenomeni strani, spesso interpretati con miti e leggende. Ma come si possono spiegare? Come si formano davvero i miraggi?

miraggi come si formano
@envatoelements

Come si formano i miraggi inferiori

Dietro al fenomeno dei miraggi si nascondono i fenomeni di riflessione e rifrazione. Semplicemente, quando un raggio luminoso attraversa strati di gas o liquidi con diversa densità, una parte viene riflessa e una parte rifratta. Cioè, in parte “rimbalza” sull’oggetto che colpisce; in parte lo attraversa, però la sua direzione viene deviata verso l’alto o verso il basso.

Il miraggio inferiore è quello più tipico. Perché si formi, uno strato di aria a contatto con la superficie deve essere molto più caldo di quelli soprastanti. Quando la luce proveniente da un oggetto lontano arriva a questo strato più caldo, viene deviata verso il basso, proiettando quell’oggetto sul terreno. Le pozzanghere sulla strada o le oasi del deserto, infatti, spesso non sono altro che una riflessione della luce del cielo.

I miraggi superiori

Per capire come si formano i miraggi superiori basta ragionare al contrario. In questo caso, lo strato di aria a contatto con la superficie deve essere molto più freddo di quelli sopra. Questa volta, la luce di oggetti lontani viene deviata verso l’alto quando attraversa lo strato. E così possiamo osservare degli spettacoli come degli iceberg “volanti”.

Da notare che, in tutto questo, abbiamo sempre parlato di “oggetti lontani”. Per vedere un miraggio, infatti, gioca un ruolo importante anche l’angolazione fra la luce dell’oggetto e lo strato di aria, e quindi anche quella fra l’osservatore e i raggi riflessi e rifratti. Se osservatore e oggetto si avvicinano, questa angolazione cambia, e allora il miraggio sparisce o si ha l’impressione che si allontani sempre di più.

La Fata Morgana

La Fata Morgana è un caso particolare di miraggio superiore. In questa circostanza, l’oggetto può apparire distorto, moltiplicato, capovolto, o anche tutte e tre le cose insieme. Perché si formi, ci deve essere uno strato di aria fredda a contatto con la superficie. Ma anche un condotto atmosferico, cioè uno strato a densità tale che conferisce ai raggi luminosi una curvatura che supera quella della Terra. È quindi un fenomeno più raro degli altri.

Si pensa che ci sia proprio la Fata Morgana dietro a leggende come l’Olandese Volante o varie isole fantasma. Il nome deriva dal personaggio di Morgana del Ciclo Arturiano, ed è tutto italiano. Perché si osserva spesso nello Stretto di Messina, che è anche un luogo legato a diverse leggende sui personaggi di Artù e Morgana.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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