Ciclo dell’acqua: l’uomo ha superato i limiti della Terra
Il ciclo dell’acqua è una dinamica che si studia fin dalla scuola elementare e pensare che l’uomo possa aver spinto la Terra oltre i limiti anche in quest’ambito inquieta. Uno studio pubblicato in Scientific Reports ha però mostrato che il cambiamento climatico ci è riuscito. Gli scienziati guardano al futuro con preoccupazione e la necessità di intervenire si mostra sempre più impellente.
Ciclo dell’acqua e limiti
L’uomo è riuscito nell’impresa di alterare un’altra dinamica alla base dell’equilibrio del pianeta, quella del ciclo dell’acqua. Da bambini abbiamo imparato che l’acqua evapora da mari oceani, per poi salire in atmosfera e ricadere altrove sotto forma di pioggia. Oggi tutto ciò continua a verificarsi, ma i ritmi degli eventi appaiono accelerati. Le temperature degli oceani stanno, infatti, aumentando e ciò, insieme alla diminuzione di intensità dei venti, rende l’evaporazione più veloce. Gli scienziati hanno documentato il fenomeno servendosi di immagini satellitari per misurare la salinità degli strati superficiali oceanici. Queste si sono rivelate più efficaci delle apposite boe posizionate in loco, in grado di raccogliere informazioni solo a qualche metro di profondità.
Devastanti conseguenze
Alterando il ciclo dell’acqua l’uomo sembra aver superato pericolosi limiti. Secondo quanto emerso dallo studio, infatti, l’evaporazione accelerata rende, in primis, gli strati superficiali di mari e oceani più salati. La quantità d’acqua in atmosfera cresce, poi, considerevolmente. Questa ricade in abbondanti piogge rendendo l’acqua dei bacini dolci più diluita. Il ciclo accelerato aumenta, per altro, il rischio di fenomeni meteo estremi. A uragani e tempeste, fanno così eco altrove lunghi periodi di siccità. La nuova dinamica viene anche annoverata tra le cause dei mutamenti nelle precipitazioni polari. In tali zone la neve è, ormai, spesso sostituita dalla pioggia e questo ha sui ghiacci un impatto devastante.
Il futuro
Sconvolgere il ciclo dell’acqua significa per l’uomo aver spinto il pianeta oltre i propri limiti. Secondo le stime per ogni aumento di temperature di 1°C la dinamica subirà un ulteriore accelerazione del 7%. Potremmo insomma dire che le terre aride vedranno i propri periodi di siccità intensificarsi della stessa percentuale, mentre il medesimo fenomeno si verificherà per le precipitazioni nelle zone umide. Gli autori dello studio hanno specificato che tenere conto delle variazioni del ciclo dell’acqua per la messa a punto dei modelli climatici è fondamentale. Nell’Oceano Pacifico è già stato dimostrato, per esempio, che gli strati superficiali stanno perdendo salinità più lentamente di quelli sottostanti e ciò è significativo. Mantenere sotto controllo il cambiamento climatico rimane comunque una priorità.
Vedere il ciclo dell’acqua alterato fa riflettere su quanto le potenzialità dell’uomo di travalicare i limiti della Terra siano ampie. Il pianeta si regge su un delicato equilibrio in cui anche luoghi tra loro lontani sono profondamente interconnessi. Forse la prossima volta che ci troveremo a spiegare a un bambino come l’acqua evaporata diventa pioggia, l’argomento non ci sembrerà così banale.
