Chiocciole, scoperte due specie minuscole
In natura sono presenti numerose specie animali molto diverse tra loro per forma, dimensioni e strategia di sopravvivenza. Alcune di queste specie sono già state studiate dagli scienziati, tante altre invece devono ancora essere catalogate. Ad ogni scoperta corrisponde una fonte di stupore, come è accaduto con due chiocciole che si sono guadagnate un posto tra gli animali più piccoli mai ritrovati.
Le due chiocciole minuscole
Le due nuove specie di chiocciole minuscole scoperte dagli scienziati vivono in Vietnam del Nord e Laos del Nord. La prima è grande quanto un granello di sabbia ed è stata chiamata Angustopila psammion. Il suo guscio ha un diametro di circa 0,6 millimetri. La seconda, invece, appartiene alla specie Angustopila coprologos ed è leggermente più grande della prima.
Sul guscio si A. coprologos sono presenti delle sporgenze puntiformi ornate con delle microscopiche perline di un materiale che sembra fango. Secondo gli scienziati sono costituite da minuscoli pellet fecali. Questa strana caratteristica della chiocciola è richiamata anche nel suo nome scientifico. Infatti, “coprologos” significa “raccoglitore di letame”. Questo adattamento permetterebbe alla chiocciola di rimanere idratata.
Rimanere idratati
Le dimensioni microscopiche di queste due chiocciole comportano dei vantaggi per la sopravvivenza. Infatti, gli animali possono sfuggire facilmente ad eventuali predatori e possono trovare rifugio tra le fenditure dei sedimenti rocciosi. Tuttavia, essere così piccoli non è così semplice per queste chiocciole che devono rimanere idratate per sopravvivere.
Le chiocciole così piccole rischiano facilmente di disidratarsi e seccarsi. Infatti, il rapporto tra la superficie e il volume corporeo aumenta e diventa più facile che evapori l’acqua contenuta nel corpo. Per questo motivo è più facile trovare chiocciole di piccole dimensioni dove è più difficile per l’animale disidratarsi, come ad esempio in mare o nelle regioni con un clima stabile o specifico, come nel caso delle grotte.
Uova microscopiche
Essere così piccoli presenta anche un’altra sfida per le due chiocciole. Infatti, questi animali devono produrre delle uova al cui interno si sta formando il guscio della nuova generazione che siano in grado di passare dall’apertura della loro conchiglia, la quale è grande circa 200 micron. Come se non bastasse, in questo involucro deve esserci lo spazio anche per lo sviluppo degli altri organi vitali delle chiocciole.
Tuttavia, essere così piccoli deve avere anche dei vantaggi evolutivi, dal momento che anche altre specie hanno scelto questa strategia evolutiva. Ad esempio, nel 2015 un team di ricercatori ha scoperto Acmella nana, una specie di chiocciola terrestre che vive nel Borneo e che è dotata di una conchiglia la cui massa media di circa il 20% in più di A. psammion.
Un mondo da scoprire
Le continue scoperte di diverse specie mostrano come ci sia ancora tanto da esplorare in natura. In particolare, il mondo microscopico è ancora circondato da un alone di mistero, generato dalla difficoltà di studiare organismi viventi così piccoli, ma che aspetta solo di essere svelato. In questa operazione può venire in aiuto la tassonomia, la scienza che descrive le nuove specie e le colloca all’interno dell’albero evolutivo della vita.
