Cos’è l’energia mareomotrice
Quando si parla di energia mareomotrice si intende quindi l’elettricità ottenuta sfruttando le cosiddette correnti di marea, generate dai movimenti delle acque quando si alzano e si abbassano per l’influenza del movimento e dell’attrazione gravitazionale di Terra, Luna e, in misura minore, Sole. Nel corso del 20° secolo, alcuni ingegneri hanno sviluppato diversi metodi per convertire questa forza in elettricità in zone in cui la differenza del livello dell’acqua tra i periodi di alta e bassa marea erano significativi.
Come si ricava l’energia mareomotrice
Tre sono le vie per ottenere energia mareomotrice. La prima sono gli idrogeneratori, vale a dire impianti posizionati sui fondali marini dotati di turbine simili a quelle delle pale eoliche, ma molto più resistenti. L’acqua è infatti un fluido molto più denso dell’aria e, nelle correnti di marea, può tranquillamente raggiungere i 3 metri al secondo.
La seconda opzione sono delle vere e proprie dighe artificiali, simili a quelle presenti nei fiumi per ricavare energia idroelettrica. Vengono costruite nelle baie, nelle foci a estuario e nei fiumi più influenzati dal movimento delle maree. All’interno della diga, sono presenti delle turbine messe in azione dal movimento in entrata e in uscita delle acque, a seconda della marea.
La terza ed ultima strada prevede la creazione di lagune. Il funzionamento è simile a quello delle dighe, con la differenza che il bacino grazie al quale sfruttare le maree viene costruito lungo la costa. Ha quindi un impatto minore sull’ambiente.
Svantaggi e vantaggi
Proprio le conseguenze sull’ambiente sono tra i punti negativi principali dell’energia mareomotrice. Tra le tre soluzioni, le dighe presentano sicuramente più incognite da questo punto di vista: piante e animali possono risentire pesantemente dei cambi di livello dell’acqua e della salinità all’interno del bacino sfruttato; i pesci rischiano di restare bloccati all’interno o all’esterno della diga oppure di essere vittime delle turbine; infine, gli uccelli marini possono essere costretti a migrare a causa della riduzione di cibo. Tra i contro, ci sono anche i costi molto elevati di idrogeneratori e centrali mareomotrici a diga e le alte difficoltà nelle operazioni di costruzione.
Nell’elenco dei vantaggi entra sicuramente il fatto che, a differenza del vento, le maree sono prevedibili e stabili. Di conseguenza, potrebbero essere una fonte stabile e affidabile di elettricità pulita. Nel caso delle dighe, inoltre, il flusso d’acqua rilasciato attraverso la barriera permette di creare energia a un tasso che può essere controllato dagli ingegneri.