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La cannabis da mangiare diventa il trend dell'anno

La cannabis da mangiare diventa il trend dell'anno

La cannabis da mangiare diventa il trend dell'anno! Dai pasticcini, alle caramelle gommose fino agli infusi, la cannabis edibile piace e sta dando vita a un mercato in rapida espansione.

La cannabis da mangiare diventa il trend dell'anno, lo sostiene un team di esperti facenti capo alla Specialty Food Association, un’associazione di oltre 3.000 aziende che si occupa di ricerca e divulgazione nel settore alimentare. L’idea alla base del successo di questa modalità di consumo è quella di poter disporre di snack o di bevande con una marcia in più.

Cannabis che bontà!

L’edibilità garantisce una modalità più semplice, veloce e con meno controindicazioni per assumere la sostanza e godere dei suoi benefici. Senza contare che consumata con questa modalità, la cannabis, tende a indurre effetti più consistenti e duraturi rispetto all’inalazione. Queste caratteristiche stanno facendo si che i derivati edibili della canapa stiano riscuotendo un enorme successo, partendo naturalmente dagli stati in cui è avvenuta la legalizzazione sia a scopo terapeutico che ricreativo, fino a quelli, come l’Italia, in cui per ora ci si deve accontentare della versione light.

Il successo è di tale portata da scalare le classifiche dei food trend dell’anno e da star garantendo utili da capogiro ai lungimiranti imprenditori che hanno deciso di investire nel settore. Le forme in cui la marijuana mangiabile si può trovare sono svariate: dai dolcetti, ai cioccolatini fino alle caramelle gommose. E proprio quest’ultime pargono essere le più apprezzate da coloro che si avvicinano per la prima volta alla sostanza. Senza contare la possibilità di spaziare tra i più svariati gusti alla frutta. Nancy Whiteman, proprietaria di Wana, azienda produttrice di caramelle alla cannabis in Colorado, afferma che sono solo le leggi a rallentare la diffusione globale dei prodotto, non certo la domanda. Che queste nuove forme della cannabis siano la chiave per un cambiamento di approccio alla sostanza e, perché no, condurre ad un utilizzo più diffuso ma anche più consapevole?

Fonti: Entrepreneur

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


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Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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