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Bambini: scrivere a mano è meglio che usare la tastiera, dice uno studio

Bambini: scrivere a mano è meglio che usare la tastiera, dice uno studio

Scrivere a mano migliora l’apprendimento e la pratica manuale è ancora fondamentale nello sviluppo delle competenze linguistiche.

Nell’era digitale, dove tablet e computer sono ormai strumenti quotidiani anche nelle scuole primarie, la scrittura a mano sembra destinata a diventare un ricordo del passato. Eppure secondo recenti studi, per i bambini imparare a scrivere con carta e penna resterebbe un aiuto insostituibile per lo sviluppo delle competenze linguistiche e cognitive. Non è quindi solo questione da nostalgici: la pratica manuale della scrittura offrirebbe benefici concreti che scrivere con la tastiera non è in grado di replicare, soprattutto nei primi anni di apprendimento. 

Bambini: scrivere a mano è meglio che usare la tastiera
@envatoelements

Scrivere a mano aiuta i bambini: l’apprendimento

Un recente studio, condotto dall'Università del Paese Basco e pubblicato sul Journal of Experimental Child Psychology, ha voluto far luce sulla questione cercando di fornire risposte più chiare su come, per un bambino, l'atto fisico di scrivere le lettere tracciandole a mano con una penna si confronti con il semplice batterle su una tastiera. Secondo i ricercatori, i bambini che imparano a scrivere a mano sviluppano una maggiore capacità di riconoscere, memorizzare e comprendere lettere e parole rispetto a chi si limita a utilizzare la tastiera. 

Questo perché la scrittura manuale coinvolge più sensi e richiede un’attenzione particolare alla forma delle lettere, alla loro sequenza e al collegamento dei suoni corrispondenti. Quando un bambino scrive a mano, deve coordinare la vista, il movimento della mano e la memoria, attivando così più aree del cervello. Questo processo rende l’apprendimento più lento ma, allo stesso tempo, più radicato e duraturo.

Scrivere a mano vs scrivere con la tastiera: cosa dice la ricerca

Il team di ricerca ha lavorato con un gruppo di 50 bambini di età compresa tra 5 e 6 anni, un periodo ideale per lo sviluppo delle prime abilità di lettura e scrittura. Per assicurarsi che i bambini imparassero da zero, sono state introdotte lettere e parole completamente nuove per loro: nove lettere degli alfabeti georgiano e armeno e sedici parole inventate. I bambini sono stati quindi suddivisi in due gruppi: nel gruppo della scrittura a mano, metà dei bambini ha imparato copiando le lettere con una matita e l’altra metà ricalcando le lettere su linee tratteggiate. Nel gruppo della tastiera invece alcuni bambini hanno usato lo stesso carattere ogni volta, mentre altri hanno lavorato con più caratteri.

Dopo la fase di insegnamento, i bambini sono stati sottoposti a test per valutare le conoscenze acquisite e i risultati sono stati inequivocabili. Scrivere a mano si è dimostrato senza dubbio il metodo più efficace. I bambini che hanno fatto esercizio manualmente, hanno sviluppato maggiore abilità e controllo linguistico ottenendo risultati migliori in tutti i test post-apprendimento, evidenziando come la funzione grafomotoria sarebbe essenziale per memorizzare meglio lettere e strutture di parole. 

Non solo: i bambini che avevano scritto ricopiando le lettere a mano libera invece che ricalcandole da linee tratteggiate, hanno ottenuto i risultati migliori in assoluto. Questo suggerisce che, mentre ricalcare può essere utile all'inizio dell’insegnamento, una volta che i bambini sono in grado di eseguire movimenti più precisi con la penna, è consigliabile passare alla scrittura libera

Apprendimento bambini: attenzione alla tastiera

Secondo i ricercatori baschi la conclusione è chiara: la tecnologia può essere un valido supporto quando gli strumenti digitali vengono integrati nell’apprendimento in modo consapevole. Tuttavia la tastiera non dovrebbe sostituire interamente lo scrivere a mano, specialmente nei primi anni di scuola. Il rischio è quello di compromettere l’abilità dei bambini di strutturare competenze linguistiche e cognitive in una fase cruciale dell’apprendimento. Carta e penna restano quindi strumenti insostituibili per la crescita dei più piccoli, anche nell’era digitale. 


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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