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Attivismo vegan in Australia a colpi di sticker anti-carne

Attivismo vegan in Australia a colpi di sticker anti-carne

Note catene di supermercati ad Aussie, in Australia, vengono prese di mira dall’attivismo vegan, con un’esplicita e provocatoria campagna anti-carne.

L’attivismo vegan è sempre più diffuso in ogni parte del mondo e tante sono le campagne di informazione e sensibilizzazione ideate, incentrate soprattutto su tematiche quali gli effetti dell’industria della carne a livello ambientale e salutare, l’antispecismo e gli allevamenti intensivi. Al di là di proteste e sit-in volutamente estremisti, shockanti e «disturbanti», non mancano anche iniziative di attivismo vegan più discrete e creative ma altrettanto efficaci, quali finti billboard pubblicitari, performance in strada e campagne di marketing virale online e offline. È il caso dell’azione di guerrilla marketing messa in atto ad Aussie, Australia, ad opera di un gruppo di attivisti sostenitori del cruelty free.

Allarmanti e originali sticker per dire no al consumo di carne

In due delle catene di supermercati più grandi del paese, Woolworths e Coles, moltissimi tagli di carne preconfezionati sono stati ricoperti con sticker pro-veganesimo. Alcuni di questi hanno un contenuto dai toni decisamente forti, con uno stile molto simile alle immagini presenti sui pacchetti di sigarette. Messaggi incisivi e inquietanti sulle conseguenze sulla salute provocate da un’alimentazione carnivora, tra cui una foto di un piede malato con la didascalia «Il consumo di carne causa il diabete», o una foto di quello che sembra essere un intervento chirurgico al cuore accompagnato dal testo «Il consumo di carne causa malattie cardiache».

Altri adesivi hanno invece come tematica principale i diritti degli animali. Tra questi una angosciante foto di una mucca morta con lo slogan «Non puoi regolare la violenza. Puoi solo abolirla», mentre in un altro sticker vengono mostrate un’immagine illustrata di adorabili cuccioli e accanto la scritta «Come puoi considerarti un amante degli animali se mangi animali morti?». Entrambi includono anche il sito web pro-vegan SavePoppy.com.

Insomma, l’attivismo vegan colpisce ancora, diffondendo messaggi informativi su tematiche scomode, spesso volutamente ignorate, riguardanti l’industria della carne e la sofferenza e lo sfruttamento animale, costringendo così i consumatori a una riflessione, auspicando scelte alimentari e di vita più consapevoli e responsabili.

Indagini e reazioni alla campagna vegan australiana

Secondo il quotidiano Daily Telegraph, il gruppo vegano globale Anonymous for the Voiceless sarebbe il responsabile della campagna di propaganda. Come riportato sul sito web del gruppo si tratta di «un'organizzazione per i diritti degli animali specializzata nell'attivismo di strada» che ha portato a termine più di manifestazioni del 2016 in 376 città e 56 paesi.

Uno degli attivisti vegani ad esso appartenenti, Kaj McBeth, ha rilasciato una dichiarazione al giornale in cui ammette di aver contribuito all’ideazione e alla realizzazione degli sticker ma non di averli attaccati sui prodotti a base di carne. Afferma inoltre che, dal suo punto di vista, non ha fatto nulla di illegale, e che è una libera scelta delle persone interessate diffondere il messaggio attaccando in maniera mirata gli sticker. Pur non essendo responsabile per le azioni altrui, afferma ovviamente di essere felice nel riscontrare che così tante persone sostengono attivamente la loro causa.

Come era prevedibile le catene di negozi Coles e Woolworth non solo non hanno apprezzato l’iniziativa ma hanno contattato la polizia per far aprire delle indagini. Il Daily Telegraph ha riportato anche le parole di un altro oppositore, ovvero il portavoce della NSW Farmers Association, il quale ha affermato che gli adesivi riportano informazioni inesatte sui diritti e le condizioni degli animali. Ci ha tenuto infatti a precisare che gli agricoltori del Nuovo Galles del Nord aderiscono agli standard di benessere degli animali migliori al mondo e l'incorporazione della carne in una dieta sana ed equilibrata è anche raccomandata come parte delle linee guida dietetiche australiane.

Non potevano infine mancare anche reazioni positive da parte del popolo vegano e animalista, che ha difeso il messaggio e la campagna. Non resta che aspettare e vedere se si tratta di un’iniziativa isolata in Australia o se questo evento rappresenti solamente l’inizio di una lunga serie di iniziative pro cruelty free.

Fonti: News


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Ivana De Innocentis
Ivana De Innocentis
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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