Api, un'arnia in giardino per aiutare l'ambiente (e ricevere un po' di miele)
Portare le arnie nei giardini delle persone per aiutare l’ambiente. È questa la missione di Buddha Bee Apiary, azienda che in North Carolina (Stati Uniti) permette a famiglie o gruppi di vicini di adottare una colonia di api pagando un canone mensile. L’obbiettivo è fermare il declino di questi insetti, che come impollinatori hanno un importante ruolo per l’ambiente e l’agricoltura. In cambio degli spazi concessi, le persone ricevono parte del miele prodotto negli alveari.

I requisiti per avere un’arnia in giardino
Trattandosi di ospitalità, in questo caso verso gli animali, l’attività è già stata ribattezzata Airbnbee. Ma come funziona? Chi vuole mettere a disposizione il proprio spazio privato, non deve occuparsi della manutenzione delle arnie. Dopo l’installazione, è Buddha Bee Apiary a prendersi cura delle api, facendo visita ogni trenta giorni alle famiglie aderenti per le ispezioni di routine, prestare le cure necessarie e raccogliere il miele. Il servizio costa 150 dollari al mese.
Ma attenzione: non tutti i giardini sono adeguati a ospitare un’arnia. Prima dell’ok all’installazione, gli apicoltori effettuano un sopralluogo per verificare la presenza di alcune caratteristiche fondamentali. Le principali sono: uno spazio ampio abbastanza per una “casetta” grande circa 0,6x0,9 metri e una zona “a traffico limitato” del raggio di circa 2,5 metri per garantire la necessaria tranquillità alla colonia. La valutazione è migliore per le aree esposte ai raggi del sole, fattore importante per tenere lontano un parassita: il coleottero degli alveari. Banditi, ovviamente, gli insetticidi.
Il successo dell’iniziativa
La proposta di Buddha Bee Apiary ha riscosso un notevole successo, non solo per il miele e per il fatto di non dovere badare all’arnia. La grande attività informativa sul ruolo delle api per l’ambiente sta aumentando la sensibilità delle persone. Molte famiglie sono addirittura disposte a stravolgere il proprio giardino per creare un luogo più ospitale per gli insetti. Ad esempio, si mettono all’opera per piantare fiori e piante più apprezzate da questi impollinatori, con conseguenti riflessi positivi sull’ambiente locale. Il raggio di impollinazione delle api può infatti allargarsi fino a quasi 5 chilometri dalla loro base.
I numeri
Dall’inizio dell’attività Buddha Bee Apiary ha effettuato 55 operazioni di installazione di 60 arnie. Ospitando ogni arnia circa 45mila api, l’azienda stima di aver introdotto oltre 2 milioni di insetti nella regione in cui opera. Risultati con i quali si cerca di fermare una tendenza negativa che, nel 2019, ha visto le colonie diminuire 37 percento negli Stati Uniti. Ma l’Italia non se la passa meglio: negli ultimi cinque anni abbiamo perso 200mila alveari. L’auspicio, quindi, è che iniziative del genere si diffondano in tutto il mondo.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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