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Antidepressivi nelle acque: ecosistemi alterati dai farmaci

Antidepressivi nelle acque: ecosistemi alterati dai farmaci

La presenza di antidepressivi nelle acque costituisce un problema per diversi animali. Un nuovo studio ha, infatti, mostrato che questi medicinali a uso umano sono in grado di influenzare i comportamenti dei gamberi di fiume. Interazioni di questo tipo minacciano il naturale equilibrio degli ecosistemi acquatici e intervenire è ormai d’obbligo.

antidepressivi nelle acque

Antidepressivi nelle acque

Un nuovo studio ha mostrato che la presenza di antidepressivi nelle acque costituisce un pericolo. I ricercatori si sono concentrati sul Citalopram, un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI). Farmaci simili vengono utilizzati da un americano su otto e agiscono sui neurotrasmettitori favorendo la produzione di serotonina. A causa di smaltimento privato non corretto di pillole inutilizzate, falle nel sistema fognario e sversamenti industriali, la loro dispersione nelle acque non è rara. Diversi animali li assumono attraverso le branchie o l’alimentazione e i dati sono allarmanti. Uno studio australiano ha calcolato che, nutrendosi di animali contaminati, trota fario e ornitorinchi ne assumono ogni giorno più della metà di una dose terapeutica.

Antidepressivi ed ecosistemi:

In un paper pubblicato su Ecosphere sono stati svelati gli effetti della presenza di antidepressivi nelle acque sui gamberi di fiume. Un team della University of Florida ha esposto alcuni gamberi a flussi con 500 mg/l di Citalopram per due settimane. I risultati hanno mostrato che i gamberi esposti a SSRI reagivano alla comparsa del cibo con un minuto di anticipo rispetto al gruppo di controllo. Spendevano poi il 400% del tempo in più a nutrirsi, senza curarsi di nascondersi. In natura questo si traduce in un aumento dei gamberi uccisi dai predatori. Poiché questi animali si nutrono di insetti, batteri e alghe, l’equilibrio di diversi ecosistemi risulta a rischio.

Intervenire sugli antidepressivi:

Gli effetti della presenza di antidepressivi nelle acque sono chiaramente devastanti. Per mitigare il fenomeno il primo passo è rappresentato dal corretto smaltimento di questi particolari rifiuti. I farmaci inutilizzati devono essere riconsegnati alle farmacie adibite dove, poi, vengono smaltiti negli appositi contenitori. Se questa operazione dovesse, invece, non rivelarsi praticabile, non gettare medicinali negli scarichi e non disperderli nell’ambiente rimane fondamentale. Trevor Hamilton della MacEwan University ha specificato che dedicare attenzione a questa problematica non è mai stato così importante. Il consumo di antidepressivi è infatti cresciuto ovunque durante la pandemia e i rischi di dispersione sono altissimi.

La presenza di antidepressivi nelle acque costituisce una minaccia per molti organismi. Essi rivestono per l’uomo un ruolo di rilievo e, fortunatamente, hanno permesso di migliorare sensibilmente la qualità della vita di molti. Impedire che ciò che per noi rappresenta un ausilio si trasformi in un veleno per la natura è ben più di un dovere.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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