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Animali domestici, ecco i trends globali tra località e dieta

Animali domestici, ecco i trends globali tra località e dieta

Non c’è ombra di dubbio che gli animali domestici siano una presenza sempre più abbondante in praticamente tutto il mondo, anzi, sembrerebbe che più della metà della popolazione globale possa contare su un fidato amico a quattro zampe (nella maggior parte dei casi, quattro).

Animali domestici nel mondo

Secondo un sondaggio condotto da gfk, in Argentina c’è la più alta incidenza di animali domestici, due terzi dei quali, il 66% per la precisione, sono cani e un andamento simile lo hanno il Messico, con il 64% e il Brasile, appena sotto il 60. Di contro in Asia si registrano i risultati più scarsi, le persone hanno meno probabilità di possedere un animale domestico e ad Hong Kong, per fare un esempio, le percentuali di proprietari di cani crollano al 14%, come si può vedere nell'immagine sottostante.

E noi italiani come ce la caviamo? Siamo ad un sostanzioso 39%, in ogni caso sopra la media del 33% globale, che, tra le altre cose, sancisce come migliore amico dell’uomo proprio il cane. Al secondo posto tra le preferenze di noi esseri bipedi implumi troviamo il gatto, mentre il terzo posto è saldamente in mano ai pesci negli acquari, con un onesto 12%. Fanalino di coda invece per gli uccellini, che riescono a spiccare tra gli animali da compagnia preferiti in un solo stato: la Turchia.

Una dieta per lo più variegata

Se è interessante dare un’occhiata ai dati sugli animali posseduti lo è ancora di più indagare sulla loro dieta nelle diverse parti del mondo. Stupisce infatti che gli adorati animali domestici negli Stati Uniti, in cui il mercato dei mangimi è uno dei più grandi del mondo, mangino quasi esclusivamente pollo.

Allo stesso tempo però in Spagna i nostri amici quadrupedi possono godere di una dieta molto più variegata che comprende anche manzo, pesce e pollo, declinati in bustine umide e aromatizzate in diversa maniera. Se si parla di cibo secco invece il trend del pollo lo si ritrova anche in Francia, mentre in paesi come Grecia, Cina e Repubblica Ceca l’asticella si sposta verso gli aromatizzati al manzo.

Altro dato interessante riportato dal sondaggio però è sull’origine del cibo che preferiamo servire ai nostri animali, in particolare più della metà del cibo venduto è ‘natural pet food’, una sorta di biologico, per un mercato stimato attorno ai 13 miliardi di dollari, mentre i prodotti grain-free, cioè senza cereali, segnano un 30% delle vendite. Questo nuovo trend legato alla salubrità percepita dei cibi non è però solo un’esclusiva statunitense, anzi, Regno Unito assieme alle già citate Grecia e Repubblica Ceca fanno segnare un’abbondante domanda di questi prodotti.

Qualche considerazione sul futuro

Lo studio conclude con due considerazioni che mirano al futuro di questi andamenti: la prima riguarda la distribuzione degli animali, che se è interessante a livello globale lo è ancora di più osservando i trend regionali o di località specifiche, sia per il tipo di animale che per la sua dieta, e vi abbiamo già raccontato quanto questa sia importante, almeno per i felini.

La seconda invece sottolinea come il mercato di cibi per gli animali domestici sta subendo in maniera sempre più accentuata una deviazione verso “Premiumization and Humanization”, prodotti premium e umanizzanti, segno che i nostri pelosi amici tendono ad essere considerati sempre più parte integrante della famiglia.

Allo stesso tempo le porzioni stanno lentamente diminuendo, altro trend che ci fa intuire come la taglia di questi animali, soprattutto quando si tratta di cani, sta rimpicciolendo per adeguarsi alla vita cittadina.

Fonti: gfk.com


Matteo Buonanno Seves
Matteo Buonanno Seves
Scopri di più
Un giovane laureato in Scienze Gastronomiche con la passione per il giornalismo e il mai noioso mondo del cibo, perennemente impegnato nel tentativo di schivare le solite ricette e recensioni in favore di qualcosa di più originale.
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