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Anemoni, il mistero delle formiche trovate nei loro stomaci

Anemoni, il mistero delle formiche trovate nei loro stomaci

Grazie alla tecnica del DNA barcoding gli scienziati hanno scoperto la presenza di formiche e altri insetti negli stomaci delle anemoni.

La ricerca scientifica prova a spiegare la realtà che ci circonda, ma a volte la natura riesce ad essere ancora misteriosa per alcuni aspetti. Così come è un vero e proprio “giallo” la presenza di tracce di formiche all’interno degli stomaci delle anemoni. La scoperta fatta dagli scienziati svela la complessità delle interazioni tra gli organismi viventi marini e quelli terrestri.

Anemoni, il mistero delle formiche trovate nei loro stomaci
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Le anemoni che mangiano le formiche

Le anemoni all’interno delle quali sono state trovare delle tracce di formica appartengono alla specie Metridium farcimen. Questi animali marini sono chiamati anche attinie piumose. Le si possono trovare lungo le coste del Pacifico nord-occidentale, dalla California all’Alaska. Principalmente si nutrono di minuscoli animali che sono incanalati verso lo stomaco attraverso delle scanalature interconnesse.

Le attinie piumose hanno un caratteristico colore bianco e possono raggiungere un’altezza di 90 centimetri, aggiudicandosi in questo modo il primato tra le anemoni attualmente conosciute più grosse sulla Terra. Gli scienziati fanno fatica a studiare la loro dieta a causa della tecnica con cui si nutrono. Tuttavia, analizzando il DNA delle prede, hanno individuato la presenza di tracce di insetti ed altri piccoli animali terrestri.

L’analisi delle prede

Le anemoni si nutrono di prede molto piccole, le quali vengono velocemente ridotte in una poltiglia ancora più piccola una volta che arriva nello stomaco. Ciò rende difficile per gli scienziati individuare subito con chiarezza la tipologia di prede delle anemoni. Tuttavia, grazie ad una tecnica specifica, chiamata DNA barcoding, è possibile analizzare il DNA contenuto nello stomaco e, quindi, individuare le specie a cui appartengono le prede.

Grazie a questa tecnica, è stata fatta una scoperta curiosa sull'alimentazione delle attinie. Infatti, un team di ricercatori guidati da Christopher Wells (ecologo marino dell'Università di Buffalo a New York) hanno isolato dei frammenti di DNA appartenenti ad alcuni insetti, tra cui api, coleotteri e, soprattutto, formiche. Nello specifico, il 98% del DNA era costituito da una specie di formica gialla volante (Lasius pallitarsis). I risultati dello studio condotto da Wells sono stati pubblicati su Environmental DNA.

La predazione degli insetti

Successivamente gli scienziati si sono domandati come fosse possibile trovare una simile quantità di resti di animali terrestri nello stomaco delle anemoni. Questo fenomeno di predazione è in parte giustificato dal ciclo vitale degli insetti volanti. Infatti, questi ultimi possono arrivare sul mare spinti dalle correnti atmosferiche e sprofondare negli abissi dopo la loro morte.

Questa ipotesi sembra essere avvalorata da un’osservazione fatta dagli scienziati che hanno studiato il contenuto degli stomaci delle anemoni. Infatti, i ricercatori hanno notato che i giorni in cui sono stati effettuati i campionamenti delle anemoni coincidevano con il periodo di accoppiamento delle formiche gialle volanti. Queste ultime si riunivano presso il mare in grandi sciami e numerosi insetti potrebbero essere caduti in acqua sprofondando fino a raggiungere le anemoni.

Servono prove dirette

La presenza di insetti e piccoli animali terrestri nello stomaco delle anemoni rivela come le interazioni tra gli animali marini e quelli terrestri possano essere più complesse di quello che ci aspettavamo. Tuttavia, servono ulteriori prove dirette della predazione per confermare il fatto che le anemoni predano direttamente gli insetti e che questi ultimi, invece, non sono stati mangiati da altri animali marini che solo successivamente sono diventati, a loro volta, cibo per le attinie piumate.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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