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Alberi: il platano calabrese gigante in gara per il titolo di Tree of the Year

Alberi: il platano calabrese gigante in gara per il titolo di Tree of the Year

Si tratta dell’imponente Platano millenario di Curinga (Catanzaro). Affacciato sul mar Tirreno, è il più vecchio e più grosso della sua specie in Italia

C’è anche un albero calabrese in lotta per conquistare il premio Tree of the Year 2021, il titolo riservato all’albero più bello d’Europa. È l’imponente Platano millenario di Curinga, comune della provincia di Catanzaro. Affacciato sul mar Tirreno, spicca con i suoi 21 metri d’altezza sul bosco circostante e su un torrente che gli scorre a pochi passi. I suoi 12 metri di circonferenza massima lo rendono l’albero più grosso d’Italia.

L'imponente Platano millenario di Curinga (Catanzaro) è in gara per il titolo Tree of the Year 2021

La sua storia

Dopo essere rimasto a lungo mimetizzato tra pini neri e rovi all’interno di un’area privata, una ventina d’anni fa è cominciato un percorso di valorizzazione sulla spinta dei cittadini di Curinga. "Nel 2018, dopo essere stato eletto sindaco, ho voluto rendere fruibile l’area circostante il platano e ho costruito un sentiero attrezzato per le escursioni", ha spiegato al Corriere della Sera il primo cittadino Vincenzo Serrao. Da allora, addirittura l’ambasciata armena in Italia ha iniziato a seguire attentamente le attività di promozione e di studio del platano.

Già, perché la leggenda vuole che l’albero sia stato importato un migliaio di anni fa in Italia proprio dall’Armenia da un monaco basiliano. Il religioso si era trasferito a vivere all’Eremo di Sant’Elia Vecchio, i cui resti si trovano ancora a pochi metri di distanza. Tra le particolarità più curiose del Platano, c’è la base del tronco completamente cava. Presenta un’apertura di ben tre metri, simile a una grotta, all’interno della quale, secondo i racconti tramandati nel tempo, si rifugiavano pastori, greggi e briganti per ripararsi dalle intemperie o nascondersi dai soldati.

Il concorso

Oggi la sua notorietà è aumentata e ha iniziato ad attrarre molti turisti. Soprattutto dopo la vittoria del concorso Albero italiano 2020 con quasi 59mila voti, turno preliminare che gli ha consentito di accedere al contest continentale organizzato dall’associazione ceca Environmental Partnership Association a partire dal 2011. L’obiettivo non è tanto quello di premiare l’esemplare più bello in assoluto, ma di valorizzare gli alberi con le storie più interessanti e la loro importanza nel patrimonio naturale e culturale europeo.

In finale se la vedrà con 13 maestosi sfidanti: il Sopravvissuto a quattro tronchi (Belgio), Il Vecchio gelso (Bulgaria), Il melo vicino a Lidman (Repubblica Ceca), la pioppa Pouplie (Francia), il residente più anziano di Medulin-Albero di cioccolato dei nostri ricordi (Croazia), l’albero di Giuda della chiesa di Melykut (Ungheria), l’albero Madre (Paesi Bassi), il tiglio di San Giovanni Nepomiceno (Polonia), il platano del Rossio (Portogallo), l’antico sicomoro (Federazione Russa), la vecchia quercia di Drnava (Slovacchia), la Millenaria Carrasca di Lecina (Spagna) e l’albero dei sopravvissuti (Regno Unito).

Come votare

La votazione è pubblica ed è aperta fino alle 12:00 del 28 febbraio. Per sostenere il Platano di Curinga e ammirare gli altri campioni nazionali, basta andare sul sito del concorso Tree of the Year. Ogni votante ha a disposizione due voti. Per partecipare è sufficiente inserire il proprio indirizzo email. A poco più di una settimana dalla conclusione della gara, la classifica parziale vedeva l’albero calabrese secondo con 42.159 preferenze e distante circa 6mila voti dal rivale spagnolo. Il vincitore sarà proclamato il 17 marzo e si aggiudicherà il trofeo creato da una artigiano ceco con vari tipi di legno europeo proprio per rappresentare la grande diversità di alberi presenti nel territorio del Vecchio Continente.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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