Stonehenge è un luogo ricco di fascino e mistero, ma a cosa serviva davvero questo complesso megalitico?
Stonehenge, l'enigmatico monumento preistorico situato nella pianura di Salisbury, nel sud dell'Inghilterra, ha affascinato e stupito gli archeologi, gli storici e il pubblico generale per secoli. Le sue maestose pietre disposte in cerchio, che risalgono a oltre 4.500 anni fa, hanno ispirato numerose teorie sul suo scopo e sulla sua funzione. Nonostante gli sforzi dei ricercatori nel corso degli anni, il vero utilizzo di Stonehenge è rimasto un mistero. Tuttavia, gli studi più recenti e le scoperte archeologiche stanno finalmente gettando nuova luce sull'enigma. Ecco a cosa serviva davvero Stonehenge?
Le origini di Stonehenge
Iniziamo col dire che Stonehenge è un cromlech, termine bretone traducibile come "circolo di pietre". Viene utilizzato per indicare strutture composte da grossi monoliti, detti menhir, disposti in circolo e generalmente uniti con il sistema trilitico.
La ricostruzione storica ha stabilito che il cromlech sarebbe stato eretto intorno al 3100 a.C. Quanto osservato oggi, ossia due cerchi concentrici di pietro, è l'aspetto restituito al sito nel 1964, dopo massicci lavori di restauro. Di conseguenza, le possibili interpretazioni sul reale utilizzo del sito prendono avvio da qui, rendendole tutte, in minore o maggiore misura, poco verificabili.
A cosa serviva Stonehenge?
Negli anni sono state avanzate diverse ipotesi circa il reale significato del complesso megalitico di Stonehenge. I primi dubbi riguardano però i costruttori: chi ha spostato queste immense pietre per realizzare un sito che, a distanza di migliai di anni, non ha ancora smesso di incuriosire e affascinare? I druidi, i romani, i sassoni o le prime comunità agricole locali? A oggi le uniche certezze portano a escludere, per un'incongruenza temporale, i celti e i romani.
Ma le vere domande sono: per cosa è stato costruito? Qual era il suo utilizzo? Anche in questo caso rimaniamo nel terreno delle ipotesi, tra l'altro spesso contrastanti tra loro. Luogo di culto o di cura, grande strumento musicale o osservatorio? A oggi quella più accreditata identifica Stonehenge come un grande osservatorio astronomico.
Il rapporto tra il sole e Stonehenge è un aspetto affascinante e notevole del sito. Durante determinati giorni dell'anno, in particolare tra il 21 e il 24 di giugno, si verifica un fenomeno unico: la luce solare all'alba e allo zenit si allinea in modo preciso con la struttura interna del complesso. Questo allineamento tra il sole e le pietre di Stonehenge ha affascinato e incuriosito gli studiosi e i visitatori per secoli. Si ritiene che questo fenomeno avesse un significato simbolico e potesse essere collegato ad antichi rituali o festività che coinvolgevano il culto del sole.
L'esperienza di vedere il sole sorgere o raggiungere il suo punto più alto allineato con le antiche pietre di Stonehenge è ancora oggi un'esperienza magica e suggestiva, attirando visitatori e appassionati di tutto il mondo. Sebbene il significato esatto di questo allineamento solare sia ancora oggetto di dibattito e interpretazione, non vi è dubbio che il rapporto tra il sole e Stonehenge abbia giocato un ruolo fondamentale nella vita e nella spiritualità delle persone che costruirono e utilizzarono questo enigmatico monumento.