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7 scoperte scientifiche fatte con la lingua

7 scoperte scientifiche fatte con la lingua

Tempo fa era possibile imbattersi in alcune scoperte scientifiche grazie al solo uso della lingua, un po’ di incoscienza e delle procedure di laboratorio ancora molto tolleranti.

Tra le scoperte scientifiche fatte con la lingua non ci sono solo ingredienti imprevisti, ma tutta una serie di molecole e composti che in un modo o nell’altro hanno rivoluzionato il nostro mondo. C’è stato un tempo infatti in cui gli scienziati, tra cui i chimici in prima fila, non perdevano tempo prima di assaggiare gli elementi che si trovavano di fronte, bene o male come farebbe un cuoco puntiglioso. Da dolcificanti inaspettati fino agli elementi della tavola periodica, ecco 7 scoperte scientifiche fatte in punta di lingua.

1. Saccarina

Questo dolcificante, così come i due successivi, deve la sua scoperta all’imperizia degli scienziati nei loro laboratori. Nel caso della saccarina, per esempio, fu scoperta da Constantine Fahlberg, uno scienziato che lavorava sui possibili impieghi del catrame di carbone. Una sera tornò a casa e durante la cena si accorse che il pane sembrava estremamente dolce, e in effetti valeva lo stesso per le sue dita. Quindi fece la cosa più banale e scontata: tornò nel suo laboratorio e leccò ogni singolo oggetto lì presente. Quando scoprì la saccarina, per essere sicuro che non fosse tossica, ne prese assieme 10 g, aspettando che succedesse qualcosa. Scoprì così il dolcificante, senza subire alcun danno.

2. Ciclammato di Sodio

Il ciclammato di sodio è un dolcificante non più in uso da diversi anni per un supposto effetto cancerogeno. Fu scoperto in un modo molto simile alla saccarina da uno studente che cercava di mettere a punto un farmaco per combattere la febbre. La storia vuole che stesse addirittura fumando una sigaretta e che, togliendosi del tabacco dalle labbra, si accorse di avere le dita estremamente dolci.

3. Aspartame

In america salt & vinegar è un famoso binomio di sapori che aromatizza le patatine o altri snack. Letteralmente si tratta di sale e aceto, un sapore sorprendentemente simile a quello che gli scienziati hanno trovato prodotto naturalmente da una pianta. La scoperta è stata del tutto casuale, ma la squadra di ricercatori sembrava avesse casualmente provato il sapore della particolare erba e l’avesse ricondotto immediatamente al famoso snack. Secondo gli esperti la sostanza che causava il particolare sapore viene liberata dalla pianta come strumento difensivo, ma esistono altre teorie in merito.

5. Un uccello velenoso

Esistono moltissimi animali velenosi al mondo ma di uccelli non esistono praticamente esempi. Una strana eccezione è il pitoui testanera, uno tra i primi volatili velenosi mai scoperti. Uno studente ne aveva catturato uno mentre cercava di studiare un’altra varietà di uccelli. Dopo essersi tagliato nel tentativo di liberarlo si portò la ferita alla bocca, accorgendosi immediatamente che lingua e labbra cominciavano a gonfiarsi e bruciare.
Avendo intuito che il problema poteva essere un veleno appartenente all’uccello ne prelevò una piuma e la assaggiò con decisione, trovandola effettivamente irritante. La colpa sarebbe della dieta del volatile, ricca di insetti potenzialmente velenosi.

6. Elementi e le loro proprietà

Un procedimento semplice e utilizzato spesso agli albori della scienza era l’assaggio delle diverse sostanze chimiche. Carl Wilhelm Scheele era proprio tra questi: a lui si attribuisce la scoperta di almeno 6 elementi tra cui anche l’ossigeno. Non ebbe timore di assaggiare le sostanze più disparate, tra cui l’acido tartarico, che riuscì a isolare, un composto che oggi usiamo comunemente come cremor tartaro in alcuni prodotti lievitati.

7. Fossili e rocce

Fare scienza in punta di lingua non è il massimo, soprattutto nei casi visti finora, ma se si parla di geologia la questione è diversa: esiste un esame che si chiama proprio «Lick Test», una dei metodi migliore per distinguere un fossile dalla roccia. Quet’ultima infatti tende ad essere porosa solo in alcuni casi, mentre le ossa tendono ad essere molto morose. Usare la lingua è anche un metodo veloce per distinguere la salgemma dalla silvite, due rocce visivamente simili ma dal sapore molto diverso.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come consigli, diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


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Matteo Buonanno Seves
Matteo Buonanno Seves
Scopri di più
Un giovane laureato in Scienze Gastronomiche con la passione per il giornalismo e il mai noioso mondo del cibo, perennemente impegnato nel tentativo di schivare le solite ricette e recensioni in favore di qualcosa di più originale.
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