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Un ristorante a New Orleans in cui i bianchi pagano più dei neri

Un ristorante a New Orleans in cui i bianchi pagano più dei neri

Perché in un ristorante a New Orleans in cui i bianchi pagano più dei neri? Si tratta di un progetto dello chef Tunde Wey per sensibilizzare sulla differenza salariale su base raziale.

Un ristorante a New Orleans in cui i bianchi pagano più dei neri per sensibilizzare sulle differenze salariali. Si chiama SAARTJ e di fatto si tratta di un «pop-up restaurant», ossia un esercizio temporaneo gestito dallo chef di origini nigeriane Tunde Wey.

Un menù contro la diseguaglianza

Negli Stati Uniti, così come in molte altre parti del mondo, esiste un serio problema di disparità sociale e salariale su base raziale. Uno studio del 2013 ha mostrato come negli States il reddito familiare delle persone di colore fosse del 54% inferiore rispetto a quello dei bianchi. Basandosi su questo dato lo chef di origini nigeriane Tunde Wey nel suo ristorante temporaneo SAARTJ situato nella città di New Orleans ha proposto un menù dal costo di 12 $ (circa 10 €) per il quale ai clienti bianchi era proposto un prezzo maggiorato di 30 $ (circa 25 €), proporzionalmente col divario salariale esistente.

I clienti bianchi avevano la possibilità di scegliere quale prezzo pagare, se quello standard o quello consigliato. Quanto è risultato è stato che quasi nessuno si è rifiutato di pagare la maggiorazione, considerando la scelta del rifiuto come antisociale e per evitare di essere giudicati. L’idea dello chef è quella di sensibilizzare nel concreto le persone sul problema relativo questo divario esistente, una forbice aperta che pone le persone su due piani distanti a causa del colore della pelle che ostacola, ancora oggi, la possibilità di accedere ad opportunità paritarie. Gli introiti derivanti dalla maggiorazione sarebbero andati distribuiti tra i clienti di colore che lo avessero richiesto per necessità, tuttavia, finora solo sei persone si sono mosse in tal senso. Un menù per denunciare lo stato di un sogno americano decaduto in cui lavorare duro non è più garanzia di un maggiore benessere, almeno non per tutti.

Fonti: indy100


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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