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Maritozzo, il dolce apprezzato anche dagli antichi Romani

Maritozzo, il dolce apprezzato anche dagli antichi Romani

Una prima versione più semplice del dolce chiamato maritozzo potrebbe essere esistita già all’epoca degli antichi Romani.

Un visitatore a Roma non può esimersi dall’assaggiare il maritozzo. Questo dolce tipico della tradizione culinaria laziale non solo è buono, ma ha anche delle origini molto antiche. Infatti, la ricetta originale sembra risalire fino agli antichi Romani. Nel corso dei secoli gli ingredienti che compongono il maritozzo si sono arricchiti fino a farlo diventare l'attuale prelibatezza che si può gustare nelle pasticcerie di Roma.

Maritozzo, il dolce apprezzato anche dagli antichi Romani
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Le origini del maritozzo

Il maritozzo è un dolce tipico laziale. Si presenta come una pagnottella dolce il cui impasto è composto da farina, burro, uova, miele e un pizzico di sale. Il maritozzo è tagliato longitudinalmente ed è farcito con panna montata. A volte, al suo interno, si possono trovare anche pinoli, uva e scorzetta d’arancia candita. All’epoca degli antichi Romani i pastori mangiavano una versione più semplice del maritozzo farcito solo con miele e uvetta.

Con il trascorrere dei secoli, la ricetta del maritozzo è stata arricchita con gli ingredienti che conosciamo oggi. A partire dal Cinquecento iniziò ad essere mangiata anche una versione del maritozzo meno ghiotta, chiamata “quaresimale” ed ideata appositamente per la Quaresima. Questa variante del maritozzo era più piccola di quella originale e farcita solo con frutta secca.

Il nome del maritozzo

Il maritozzo ha un nome molto singolare. Secondo le leggende popolari, il dolce fu chiamato in questo modo per via di un’usanza golosa e, allo stesso tempo, romantica. Infatti, il pretendente sposo era solito donare alla fidanzata questo dolce molto invitante. Nacque così l’associazione tra la pagnotta ripiena di panna e il futuro marito, il cui vezzeggiativo popolare è, per l’appunto, maritozzo.

A volte, il maritozzo poteva celare al suo interno una vera e propria sorpresa. Non si tratta dei ricchi ingredienti come l’uva o la scorza d’arancia candita, ma dell’anello di fidanzamento o di un altro gioiello. La bontà del maritozzo è stata citata anche dal poeta Giuseppe Gioacchino Belli in un’ode del 1833. Ora a Roma ci sono delle pasticcerie che sono specializzate nella realizzazione dei maritozzi.

Le varianti del maritozzo

Nel corso dei secoli, la ricetta del maritozzo non si è diffusa solo nel Lazio. Infatti, questo dolce ha conquistato anche altre regioni del Centro e del Sud Italia, come le Marche, la Puglia e la Sicilia. Gli abitanti di ogni regione hanno apportato delle modifiche alla ricetta originale del maritozzo classico, ampliando così la varietà dei dolci tradizionali.

Ad esempio, il maritozzo marchigiano ha una forma più allungata di quello tradizionale e non contiene pinoli. Invece, il maritozzo pugliese ha la forma di una treccia. Inoltre, ci sono anche le varianti salate. Queste ultime hanno un impasto meno dolce e, solitamente, sono accompagnate con salumi, formaggi o pomodoro.

Altri nomi del maritozzo

Le varianti del maritozzo non riguardano solo gli ingredienti della ricetta, ma anche il suo nome. Infatti, in base all’area geografica potrebbe essere chiamato anche con altri appellativi. Ad esempio, in Provincia di Viterbo può essere chiamato anche “maritello” o “panmarito”. In ogni caso, qualunque sia il suo nome, la bontà di questo dolce non cambia se è preparato nel modo corretto.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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