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Tra borghi e natura: alla scoperta del Cammino dei Briganti

Tra borghi e natura: alla scoperta del Cammino dei Briganti

Immerso nell'Appennino abruzzese, è un percorso di 100 chilometri spalmati in sette tappe sulle tracce dei banditi attivi all'epoca dell'Unità d'Italia

Il Cammino dei Briganti è uno dei più giovani cammini italiani. Inaugurato nel 2016 su iniziativa di un gruppo di volontari, è un anello di un centinaio di chilometri, percorribile tutto l'anno, a cavallo tra Abruzzo e Lazio che sfiora le pendici del Monte Velino. Il suo nome è legato ai banditi protagonisti, prima e dopo l’Unità d’Italia, del fenomeno del Brigantaggio nei territori del Regno delle Due Sicilie. È suddiviso in sette tappe giornaliere con partenza e arrivo a Sante Marie e pernottamenti nelle strutture ricettive dei suggestivi paesini attraversati. Un itinerario nella natura selvaggia dell’Appennino centrale che gli escursionisti potranno scoprire quest’estate.

cammino briganti appennino
Foto: camminobriganti

Il percorso del Cammino dei Briganti

Uno degli obiettivi del Cammino dei Briganti, è quello di rileggere sotto una luce un po’ diversa la storia dei banditi che si muovevano tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino. Non solo criminali, ma spiriti liberi, che non volevano assoggettarsi al Regno di Sardegna, e per questo erano entrati in clandestinità dopo l’unificazione dell’Italia. Il cammino si snoda lungo quote medie, tra gli 800 e i 1300 metri di altitudine. Non si tratta di un percorso morbido come la Via Francigena. Seppur tenuto in ordine e segnalato con cartelli e vernice, il Cammino è avvolto da una natura poco addomesticata. Perciò serve più attenzione nell’affrontarlo e sono assolutamente indispensabili guida e mappa ufficiali.

Si parte, dunque, da Sante Carte. Qui ha sede l’ufficio della Riserva delle Grotte di Luppa, dove i camminatori possono ritirare la credenziale e l’attestato. Dagli 850 metri si sale subito ai 1050 di Santo Stefano per poi proseguire, nella seconda tappa, verso Nesce. Da questo borgo medievale si scende lungo il fiume Salto per un tratto, si passa poi sotto il monte Rose fino a Spedino per giungere infine nel villaggio di Cartore. Da qui gli escursionisti hanno due alternative: un itinerario più semplice di 12,3 chilometri ed uno di 15 chilometri, consigliato solo agli esperti. Ma c’è anche una terza possibilità: una variante fuori dal Cammino che conduce ai 2489 metri del Monte Velino, con passaggio al lago della Duchessa e pernottamento al Rifugio Sebastiani. Anche questa ipotesi, che allunga il percorso di due giorni, è consigliata agli escursionisti più allenati. Rientrati sul tracciato classico, si punta verso Rosciolo, salendo al Passo Le Forche e riscendendo a Santa Maria in Valle Porclaneta. La penultima tappa conduce a Casale Le Crete da dove infine ci si avvia all’arrivo di Sante Marie.

I consigli per affrontare il Cammino dei Briganti

Se intendete affrontare il Cammino dei Briganti, il consiglio è quello di non improvvisare nulla e informarvi bene sul percorso. I volontari suggeriscono di organizzarsi per tempo e prenotare via telefono tutti i pernottamenti e i servizi. A causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 infatti, bed&breakfast, agriturismi e case private, quasi tutti a gestione familiare, hanno dovuto ridurre i posti letto. Obbligatorio anche munirsi di sacco a pelo. In questo periodo, infatti, le strutture non riescono a garantire la sanificazione quotidiana delle coperte. I più avventurosi, però, possono scegliere di dormire in tenda, nel mezzo della natura o negli agricampeggi. Nel caso non si riesca a pianificare il percorso seguendo il senso di marcia ufficiale, è possibile anche percorrerlo al contrario. Tutte le informazioni sono comunque disponibili sul sito ufficiale del Cammino dei Briganti.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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