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Scienza e tradizione per salvare i pipistrelli in Papua Nuova Guinea

Scienza e tradizione per salvare i pipistrelli in Papua Nuova Guinea

La popolazione di pipistrelli in Papua Nuova Guinea è stabile grazie all'analisi dei dati scientifici e alla cultura locale

Scienza e tradizione non devono per forza essere due elementi agli antipodi. Anzi, sono stati registrati casi in cui le conoscenze più ancestrali di una cultura sono state fondamentali per portare al successo dei progetti scientifici. E' questo il caso di un progetto di conservazione dei pipistrelli in Papua Nuova Guinea in cui le comunità locali sono state coinvolte direttamente.

Pipistrelli Papua Nuova Guinea
@envatoelements

La conservazione dei pipistrelli in Papua Nuova Guinea

Il progetto di conservazione dei pipistrelli dalla faccia di scimmia in Papua Nuova Guinea è stato coordinato da Junior Novera. Lo scienziato ha unito le conoscenze fornite dalla scienza occidentale con quelle messe a disposizione invece dalla popolazione locale. Nello specifico, il progetto ha coinvolto direttamente le comunità della Papua Nuova Guinea: queste ultime venivano formate sulle tecniche scientifiche di rilevamento del numero di pipistrelli in modo da renderle coscienti sullo stato di salute della popolazione degli animali selvatici.

In questo modo la popolazione si è resa conto anche dell'importanza ecologica dei pipistrelli. In seguito, la maggior parte di loro ha evitato di cacciare i pipistrelli selvatici e si sono dedicati invece alla caccia di specie invasive, come ad esempio i maiali selvatici. I risultati non si sono fatti attendere e lo stesso Novera ha rilevato come i pipistrelli fossero aumentati di numero.

Le tradizioni locali

La popolazione indigena della Papua Nuova Guinea ha delle sue regole che hanno permesso a modo loro di conservare i pipistrelli. Ad esempio, la caccia degli esemplari è limitata in specifici periodi dell’anno ed è svolta in maniera tradizionale con archi e frecce. Un'altra tradizione è quella di riservare la caccia a pochi membri della comunità.

In questo modo, la popolazione di pipistrelli si è mantenuta stabile per diversi decenni. Questo successo è legato anche al fatto che molte delle restrizioni e delle regole sono legate ai territori considerati sacri dalla popolazione locale. E' proprio in questi territori che la fauna selvatica prospera maggiormente. Purtroppo, il problema della perdita di habitat è arrivato anche su quest'isola e le specie invasive hanno contribuito ulteriormente a far diminuire il numero di pipistrelli.

Unire le due visioni

Junior Novera è stato in grado di unire le conoscenze della scienza occidentale con quelle della tradizione della popolazione locale. Questo connubio è stato reso possibile grazie alla stessa formazione di Novera. Infatti, lo scienziato è cresciuto a Mapisi, lungo il fiume Sinamut a Bougainville. In seguito Novera ha lasciato l'isola per proseguire gli studi universitari e frequentare il corso intensivo della Wildlife Conservation Society.

I primi incarichi furono condotti unicamente secondo un'ottica occidentale, ma Novera annotò che l'esito positivo di questi progetti non durava molto nel tempo. Successivamente si è convinto della necessità di combinare le due visioni nei progetti di conservazione ed ha lavorato al suo dottorato presso l'Università del Queensland (Australia) unendo l'analisi dei dati scientifici con le credenze e le tradizioni locali. L'intuizione di Novera ha dato i suoi frutti nella conservazione dei pipistrelli in Papua Nuova Guinea.

La lezione

Il progetto di conservazione dei pipistrelli in Papua Nuova Guinea ha evidenziato con forza come sia necessario lavorare con persone che siano in grado di comunicare tra il mondo della comunità scientifica e quello delle popolazioni locali dei luoghi in cui si eseguono le iniziative. Per fortuna questo tipo di approccio è sempre più frequente e completo.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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