inNaturale
Home
>
Salice piangente, l’albero della rinascita

Salice piangente, l’albero della rinascita

Il salice piangente è il protagonista di leggende e miti diffusi in varie zone del mondo, racconti che hanno attraversato le varie epoche

Il salice piangente è un albero che difficilmente può essere confuso con altri. La sua forma caratteristica e la sua predilezione per le rive dei laghi e le sponde dei fiumi lo rendono unico. Conosciamo più da vicino questo gigante buono, protagonista da tempo immemore di storie, quadri e poesie.

salice piangente
@envatoelements

Le caratteristiche del salice piangente

Il salice piangente o Salix Babylonica appartiene alla famiglia delle Salicaceae. Solitamente viene utilizzato a scopi ornamentali e infatti la sua forma peculiare lo rende adatto per conferire un fascino magico alle rive di laghi e fiumi o per abbellire i viali. Questo albero è noto più per la forma dei suoi rami e delle foglie che li ricoprono che per la sua fioritura. I fiori di salice, però, hanno la particolarità di essere diversi a seconda se si trovano su un salice di sesso maschile o uno di sesso femminile. Raggiunge un’altezza di 10-15 metri, in alcuni rari casi anche 25! Il suo ciclo di vita è relativamente breve: può durare dai 40 ai 75 anni.

Dove piantare un salice piangente

Albero molto diffuso nel nostro paese, il salice piangente è originario della Cina. Da lì fu poi importato in Occidente attraverso la Via della Seta e si diffuse in tutto il mondo. Come tutti i salici, in particolare il salice piangente ama l’acqua e l’umidità, per questo si trova spesso nelle vicinanze di laghi e fiumi o comunque in zone umide. Difficilmente, invece, ha prospettive di vita in zone ad alta siccità. Il salice vive benissimo in posizioni soleggiate o di mezz’ombra. Per quanto riguarda le temperature, tollera benissimo anche il freddo fino a -15°/-20°.

Proprietà benefiche

Il salice piangente è ricco di acido salicilico che è il precursore naturale dell’aspirina. Ha quindi proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie, antireumatiche e febbrifughe. Nella medicina popolare, le foglie di salice piangente venivano utilizzate per farne dei decotti per curare febbre, reumatismi e ascessi. Anche la corteccia veniva utilizzata per trattare la febbre e come rimedio per la diarrea. Nella medicina omeopatica viene utilizzato in caso di artrite, osteoartrosi e dolori mestruali.

Miti e leggende: il significato del salice piangente

Questa pianta è ricca di simbologia. Ritratto da molti pittori e scrittori di diverse epoche, il salice piangente fin dai tempi antichi è spesso stato associato alla luna e quindi a qualità femminili. Era venerato dai Celti come simbolo di fecondità. I Druidi utilizzavano il legno di questo albero per costruire strumenti musicali, mentre con i rami realizzavano ceste. Nell’antica Grecia simboleggiava il ciclo eterno della vita e della morte mentre in Oriente era simbolo di immortalità e rinascita, per la facilità con cui ricrescono i rami spezzati. Per i Britanni il salice era associato alle streghe, difatti le loro scope erano fatte con i rami di questo albero. il salice è presente anche nella tradizione cristiana, secondo cui Cristo sul Golgota si rialzò aiutandosi con un ramo di salice. Quando Cristo riprese il suo calvario, l’albero non si raddrizzò e rimase piegato a piangere per sempre.


Erika Barani
Erika Barani
Scopri di più
Interprete e Traduttrice Laureata in Linguistica Inglese, da sempre mi interesso di tematiche ambientali e amo gli animali: da loro ho imparato il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
Scopri di più
Interprete e Traduttrice Laureata in Linguistica Inglese, da sempre mi interesso di tematiche ambientali e amo gli animali: da loro ho imparato il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte