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Quali sono i rifiuti più frequenti sulle spiagge italiane?

Quali sono i rifiuti più frequenti sulle spiagge italiane?

Un recente report di Legambiente ha mostrato che sulle spiagge italiane i rifiuti sono ancora troppi e a dominare le scene resta la plastica

Legambiente ha rilasciato il report Beach Litter 2023 e ha mostrato che la situazione rifiuti sulle spiagge italiane rimane complicata. Nonostante tutti i tentativi di mitigare l’emergenza gli ambienti costieri restano la prima scelta per lo smaltimento illegale di spazzatura e in alcuni casi diventano delle vere e proprie discariche a cielo aperto. La plastica continua a dominare le classifiche, ma vetro, ceramiche e metalli fanno registrare allarmanti aumenti.

rifiuti sulle spiagge
@envatoelements

Qual è il rifiuto più frequente sulle spiagge?

Secondo quanto riportato da Legambiente sulle spiagge italiane spicca la presenza di rifiuti di ogni tipo. Il 52% degli oggetti ritrovati appartiene, però, a sole 10 tipologie di spazzatura. Si può, dunque, costruire una triste top ten.

  1. Frammenti di plastica di lunghezza compresa tra 2.5 e 50 cm (10.8% del totale)
  2. Tappi e coperchi (8.6% del totale)
  3. Mozziconi di sigarette (6% del totale)
  4. Materiale da costruzione (5.8% del totale)
  5. Cotton fioc in plastica (4% del totale)
  6. Frammenti di polistirolo (3.9% del totale)
  7. Bottiglie e contenitori per bevande (ancora 3.9%)
  8. Altri oggetti in plastica (3.1%)
  9. Stoviglie usa e getta (3%)
  10. Bottiglie di vetro (3%)

Troppi rifiuti sulle spiagge secondo il Beach Litter 2023

Per stilare la sua classifica dei rifiuti più presenti sulle spiagge italiane, Legambiente ha proposto, anche in questo 2023, un’indagine esaustiva. Il report Beach Litter, basato sul lavoro si migliaia di scienziati volontari, ha, infatti, passato in rassegna 38 spiagge, all’interno di 15 regioni del Paese. Sono stati, quindi, scandagliati 232.800 m2 di superficie, per un totale di 36.543 rifiuti individuati. La media restituisce una fotografia in cui ci si imbatte in 961 residui di spazzatura ogni 100 m. Legambiente spiega che, per farci un’idea delle dimensioni dell’emergenza, possiamo immaginare di riempire di rifiuti due intere corsie di una piscina olimpionica.

Cosa inquina le spiagge?

Rispetto agli anni passati il quadro relativo ai rifiuti sulle spiagge in Italia risulta in rapido mutamento, ma i miglioramenti scarseggiano. Il 72.5% della spazzatura resta costituita da polimeri plastici. In questo 2023, però, a fare un balzo in avanti sono i resti di vetro e ceramica, che coprono il 9.2% del totale. Si tratta, per lo più, di residui di costruzione.

Metallo e cartone si assestano intorno a 6.8% e 3.9% del totale. A completare il quadro troviamo, poi, legno, materiale organico, tessuti, gomma e sostanze chimiche varie. Il 46% dei rifiuti plastici resta costituito da SUP (Single Use Plastic), di cui l’Europa sta cercando di limitare l’utilizzo. Stoviglie monouso, cannucce, bottiglie di plastica appaiono, dunque, in calo, ma ancora troppo presenti.

L’indagine mostra che ulteriori interventi per limitare la quantità di rifiuti sulle spiagge sono prioritari. Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente, ha dichiarato che i lidi rimangono “il principale cestino indifferenziato” per molte attività. Il marine litter deve essere oggi ritenuto una minaccia ambientale pressante. La spazzatura dispersa in mare e sulle coste danneggia tanto gli ecosistemi e la fauna selvatica quanto la salute umana.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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