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Proibizionismo americano: tra alcool illegale e mafia

Proibizionismo americano: tra alcool illegale e mafia

Il proibizionismo americano fece nascere un vasto mercato nero dell'alcol gestito dalla mafia, con Al Capone come uno dei boss più famosi

Il proibizionismo americano, noto anche come l'era del proibizionismo, è stato un periodo della storia degli Stati Uniti durante il quale la produzione, la vendita e il trasporto di bevande alcoliche erano considerati illegali. Questo divieto però, introdotto nel 1920 con il XVIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, ha portato un aumento del mercato nero dell'alcol. Come spesso avviene, le attività illegali, tra cui la produzione e la vendita di alcolici, erano controllate da organizzazioni criminali, tra cui la mafia americana.

Proibizionismo americano
@envatoelements

La nascita del Proibizionismo

Il 17 gennaio 1920 venne emanato il Volstead Act, anche noto come legge per la temperanza, nel tentativo di arginare il fenomeno dell’alcolismo. A farsene promotrici furono soprattutto le donne, stanche di subire abusi. L’iniziativa venne sostenuta anche da Henry Ford e John D. Rockefeller convinti che l’alcool generasse assenteismo sul lavoro.

Con la chiusura dei saloon e l’entrata in vigore del divieto di vendita scattò una vera e propria corsa per accaparrarsi le ultime scorte. Questo portò anche alla produzione illegale di alcolici la cui commercializzazione e vendita finì proprio nelle mani della mafia.

Proibizionismo e mafia: il legame tra i due fenomeni

Fu durante il proibizionismo che la mafia americana raggiunse il suo periodo di massimo splendore. I criminali infatti sfruttarono la richiesta di alcolici per aumentare i loro profitti, creando un'ampia rete di produzione e di distribuzione illegale, nota come bootlegging. Grazie al proibizionismo, la mafia americana ha aumentato la propria influenza e il proprio potere usando poi i suoi guadagni illegali per infiltrarsi in altre attività commerciali e politiche.

La figura di Al Capone

Tra le figure più conosciute c’è quella di Al Capone. Al Capone è stato uno dei più famosi e spietati boss della mafia americana durante il proibizionismo. Era noto come "Scarface" per via della cicatrice sul viso, causata da una lite in un bar.

Capone ha iniziato la sua carriera criminale come membro della banda di Johnny Torrio, che gestiva la maggior parte del traffico di alcol durante il proibizionismo. Quando Torrio è stato ferito in un attentato, Capone ha preso il suo posto come capo. Sotto la sua guida, la banda è diventata estremamente potente e influente, gestendo gran parte del mercato nero dell'alcol e sfruttando la corruzione per mantenere il controllo sui propri interessi.

Capone ha anche esteso il proprio controllo ad altre attività criminali, come il gioco d'azzardo, la prostituzione e il traffico di droga.

Il proibizionismo americano è stato uno dei periodi più bui della storia degli Stati Uniti. In quegli anni la mafia americana è diventata un'organizzazione estremamente potente, arrivando a controllare gran parte del mercato nero dell'alcol e infiltrandosi in molte altre attività commerciali e politiche. Sebbene ufficialmente il proibizionismo venne abolito nel 1933, l'influenza della mafia si fa ancora sentire nella società americana di oggi.


Beatrice Piselli
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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