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Pinguini, il loro guano aiuta a mantenere sano l’ecosistema in cui vivono

Pinguini, il loro guano aiuta a mantenere sano l’ecosistema in cui vivono

Il guano dei pinguini fornisce i nutrienti fondamentali al fitoplancton che è alla base della catena alimentare nell’Oceano Antartico

Buffi e simpatici, è difficile non provare simpatia nei confronti dei pinguini. Questi incredibili uccelli, oltre ad essere apprezzati dall’uomo per la loro forma e il loro comportamento, sono anche fondamentali per l’ambiente antartico. Infatti, il guano dei pinguini aiuta a mantenere sano l’ecosistema in cui vivono sostenendo la catena alimentare di cui loro stessi si nutrono.

Pinguini guano
@envatoelements

Il guano dei pinguini

Esiste una particolare specie di pinguino il cui guano sostiene l’ambiente in cui vive. Si tratta del pigoscelide antartico. Uno studio pubblicato su Nature Communications ha verificato l’impatto del guano dei pinguini sull’ecosistema e i dati trovati sono davvero incredibili. Innanzitutto, bisogna premettere che le deiezioni dei pinguini hanno un’altra concentrazione di ferro. Quest’ultimo è un elemento fondamentale in certe aree dell’Oceano Antartico.

Infatti, è il nutriente principale del fitoplancton (il plancton composto da vegetali) che è a sua volta alla base della catena alimentare di cui fanno parte anche i pinguini. Grazie a questo circolo, il ferro continua ad essere reimmesso nell’ambiente antartico. Secondo i calcoli dello studio, i pinguini mettono in circolo centinaia di tonnellate di ferro ogni anno.

Ferro e anidride carbonica

La dieta del pigoscelide antartico è composta per circa il 90% di krill, piccoli crostacei che si nutrono di fitoplancton. Per via della loro dieta, il guano di questi pinguini è ricco di ferro e ogni anno mettono nuovamente in circolo circa 520 tonnellate di ferro. Purtroppo, gli scienziati hanno anche riscontrato che questi pinguini stanno scomparendo.

A partire dagli anni Ottanta la popolazione di questi pinguini si è praticamente dimezzata. Con il declino del pigoscelide antartico è anche diminuito il ferro presente nell’Oceano Antartico. Questo è un problema a livello globale, poiché il ferro aiuta ad intrappolare la CO2 nell’acqua oceanica. Se manca il ferro, l’acqua sarà meno efficace nel catturare uno dei principali gas che causano l'effetto serra.

Buone notizie

Un altro studio ci riferisce però buone notizie: in Antartide è presente il 20% di colonie di pinguini imperatore in più rispetto a quanto si pensava. Lo studio è stato effettuato sfruttando le immagini satellitari ad alta risoluzione della missione Copernicus Sentinel-2. Gli scienziati hanno individuato le colonie dei pinguini grazie al loro guano, il quale formava delle macchie scure ben visibili dall’alto.

Individuare i pinguini in altro modo sarebbe stato praticamente impossibile, dal momento che nelle immagini satellitari sono troppo piccoli per essere visti, mentre eseguire delle osservazioni costanti in Antartide presenta diverse problematiche. Per questo motivo gli scienziati hanno utilizzato i dati satellitari forniti negli ultimi dieci anni ed hanno individuato undici nuove colonie.

Il pericolo dei cambiamenti climatici

Purtroppo anche in questo caso incombono i pericoli generati dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Infatti, il riscaldamento climatico globale sta riducendo l’estensione dell’habitat naturale dei pinguini imperatore (di cui sono state registrate 61 colonie) mentre l’equilibrio della catena trofica antartica è in pericolo a causa del declino del pigoscelide antartico.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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