Naturalmind: un progetto sostenibile dalla vite alla tavola
Abbiamo conosciuto Nicola Dal Bò, proprietario e ideatore di Naturalmind, un progetto italiano per la produzione di vino sostenibile.

Nel panorama delle produzioni vitivinicole ancora pochi imprenditori hanno compreso l’importanza di perseguire logiche produttive che abbraccino la sostenibilità, nonché il rispetto per l’ecosistema e la biodiversità. Tra questi c’è Nicola Dal Bò, appassionato viticoltore ed enologo, che ha creato un nuovo vino: Naturalmind.
Come nasce il progetto Naturalmind
Il progetto del vino sostenibile Naturalmind culmina nel 2019, grazie all’intraprendenza del giovane imprenditore Nicola Dal Bò, che concepisce l’idea ancora nel 2015 quando, dopo la laurea in enologia, comincia a collaborare nell’azienda agricola di famiglia situata nel cuore della provincia di Treviso, a pochi chilometri da Conegliano e Valdobbiadene e che vanta ormai una tradizione ultracentenaria. Nicola rappresenta la quarta generazione di viticoltori e sin da subito ha cercato di trasfondere nel suo lavoro l’interesse per i temi ambientali e la passione per la qualità. E’ così, quindi, che decide di avviare un processo di conversione totale della produzione vitivinicola che, avvicinandosi ad un sistema sempre più sostenibile, dopo quattro anni di intenso lavoro di progettazione ed azione gli consente di lanciare il progetto Naturalmind.

Naturalmind: il vino sostenibile, per natura
Il processo produttivo che porta alla realizzazione dei prodotti vinicoli Naturalmind è pensato per essere sostenibile in tutte le sue fasi: dal trattamento del terreno, alla cura delle piante, sino alla fase finale di confezionamento delle bottiglie.
Nicola, infatti, ci dice «Produciamo vino in modo sostenibile: a partire dalla pianta, dove da anni applichiamo la lotta integrata per difendere le viti, sino alla produzione del vino, fatta utilizzando prodotti con il minor impatto ambientale possibile, utilizzando vetro riciclato, cartoni derivanti da carta riciclata, etichette in carta».
E ancora, per quanto riguarda le lavorazioni nei vigneti «la regola d’oro è di svolgere tutte le fasi con il minimo intervento dell’uomo». Come spiega Nicola, infatti, è importante ridurre al minimo ogni tipo di azione umana perché bisogna fidarsi «della natura, che sa come creare prodotti eccellenti».
Parlando sempre con il fondatore, abbiamo poi raccolto di seguito alcune tra le più importanti azioni da lui messe in atto per garantire un sempre più elevato livello di sostenibilità del vino prodotto con il marchio Naturalmind.
Riduzione di concimi chimici a favore dell’utilizzo di piante virtuose
Ci sono alcune piante, in particolare un mix di brassicacee, il pisello foraggero, il pisello proteico, l’avena, il frumento, l’orzo, la veccia vellutata, il favino e il rafano, che assorbono dall’aria l’azoto e lo trasferiscono nel terreno, regalando così una concimazione naturale oltre a rilasciare altre importanti sostanze e a favorire la crescita microbiologica. Nei vigneti di Naturalmind, ben consci di questo virtuoso meccanismo, si è scelto di piantare queste specie che consentono di ridurre al minimo concimi chimici. La semina di queste piante, inoltre, viene effettuata con la tecnica chiamata “sul sodo”, cioè facendo cadere i semi sul terreno senza alcun ulteriore intervento dell’uomo; come se fossero portati da un soffio di vento.

Confusione sessuale: combattere gli insetti nocivi senza prodotti chimici
Molto spesso in agricoltura vengono utilizzati prodotti chimici per il trattamento delle piante e volti ad evitare che le coltivazioni vengano danneggiate da insetti nocivi. Tra gli insetti più dannosi per la vite c’è, ad esempio, la tignola. Quest’ultima depone le uova sui grappoli di uva e, quando le uova si schiudono, le larve divorano i grappoli d’uva procurando seri danni al raccolto. Nicola ha intrapreso l’uso della confusione sessuale, un metodo completamente innocuo per l’ambiente: nella vigna vengono applicati dei laccetti rossi intinti di feromone femminile di tignola. Questo fa sì che il maschio, sentendo odore femminile ovunque, non capisca più dove effettivamente ci sia la femmina con un conseguente calo dell’attività riproduttiva.
Nel tempo ciò porta ad una progressiva diminuzione della popolazione degli insetti, risolvendo in modo totalmente naturale e sostenibile questa minaccia.

Vino sostenibile anche nelle etichette e nel packaging
Il vino di Naturalmind non si preoccupa solo di essere sostenibile nelle fasi iniziali del processo produttivo, come ad esempio durante la fertilizzazione del terreno o della crescita dei grappoli d’uva, ma anche nella fase finale di etichettatura ed impacchettamento delle bottiglie di vino. Naturalmind, infatti, al fine di mantenere la promessa con i suoi consumatori, ha scelto di utilizzare cartoni solamente in carta riciclata e senza colorazioni. Anche per quanto riguarda le spedizioni degli ordini on-line, Naturalmind ha totalmente eliminato l’utilizzo di plastica o polistirolo protettivo, utilizzando invece parti di cartone riciclato accuratamente piegato in modo da proteggere le bottiglie di vetro durante il trasporto.
Infine, per quanto riguarda le etichette sulle bottiglie, anche in questo caso la scelta è stata per una soluzione sostenibile. Le etichette, infatti, sono certificate FSC dall’istituto Forest Stewardship Council. Questo tipo di certificazione garantisce che la carta utilizzata per le etichette non provenga da deforestazione incontrollata, ma da piantagioni aderenti a politiche di forestazione sostenibile.
I vini sostenibili di Naturalmind
Naturalmind propone tre tipologie di vino, tutte prodotte seguendo la tecnica spumantistica nata e affinata nel cuore della provincia di Treviso: un Prosecco DOC Extra Dry, un Rosato Extra Dry, e infine, un prodotto molto particolare: il Vegan Cuveé Extra Dry.
Prosecco DOC Extra Dry

Dal colore giallo paglierino brillante, con un perlage fine e persistente che esalta i suoi profumi, freschi, eleganti, con sentori di frutti a polpa bianca e fiori bianchi.
Servizio: Ideale a 6-8°C, è indicato sia come aperitivo, sia a cibi leggeri di carne e pesce.
Gradazione alcolica: 11% vol
Rosato Extra Dry

Un vino rosato derivante da una breve e fredda macerazione, con profumi di frutta a pasta gialla, piccoli frutti rossi e con sentori di rosa e violetta.
Servizio: Ideale a 6-8°C, è indicato sia come aperitivo, sia con crostacei o insalate di pesce e per i dessert di frutta.
Gradazione alcolica: 11% vol
Vegan Cuveé Extra Dry

Il colore giallo paglierino, con riflessi verdognoli, dai profumi intensi, floreali e delicatamente fruttati. Caratterizzato da un perlage fine e persistente.
Servizio: Ideale a 6-8°, è indicato per aperitivi e cibi leggeri, paste e torte salate e piatti vegan come ad esempio il tofu.
Gradazione alcolica: 11% vol

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