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Life Ursus: storia e sviluppo del progetto di reintroduzione dell’orso in Italia

Life Ursus: storia e sviluppo del progetto di reintroduzione dell’orso in Italia

Il progetto Life Ursus mirava a reintrodurre l’orso bruno nelle Alpi Centrali, ma oggi storia e sviluppo del piano alimentano le polemiche

L’orso bruno è da sempre parte della fauna del nostro Paese e il progetto Life Ursus mirava a riportare il plantigrado sulle Alpi Centrali. Alla fine del secolo scorso, infatti, tra Trentino e dintorni, era sopravvissuto solo un piccolo nucleo di tali animali. La reintroduzione si è, però, rivelata una sfida e a distanza di 20 anni molte questioni appaiono ancora irrisolte.

progetto Life Ursus
@envatoelements

Storia del progetto Life Ursus

Il progetto Life Ursus ha visto la luce nel 1996, grazie a una collaborazione tra Parco Adamello Brenta, Provincia Autonoma di Trento e Istituto Nazionale della Fauna Selvatica. L’iniziativa, volta a reintrodurre gli orsi sulle Alpi Centrali, è stata finanziata dall’Unione Europea. Nella zona rimanevano, al tempo, pochissimi esemplari dei grandi mammiferi e l’obiettivo di Life Ursus era favorire un ripopolamento, tramite il rilascio di alcuni individui provenienti dalla Slovenia.

Gli esperti hanno, dunque, condotto degli studi di fattibilità, basandosi su 60 parametri. 1.700 km2, dei 6.500 analizzati si sono rivelati idonei alla reintroduzione del plantigrado, in un territorio compreso tra Trentino Occidentale, Bolzano, Verona e Sondrio. Su 1.500 abitanti della zona interpellati il 70% era favorevole all’iniziativa e tra il 1999 e il 2002 sono stati rilasciati nell’area 10 orsi.

Reintroduzione dell’orso in Italia con Life Ursus

Il progetto Life Ursus aveva degli obiettivi ben precisi. La priorità era evitare che il plantigrado scomparisse completamente dalle Alpi Centrali. L’uomo si era, infatti, reso protagonista di una vera e propria persecuzione ai danni dell’animale, che era nei secoli diventato l’oggetto di pali di caccia e premi. I piani prevedevano che, grazie alla reintroduzione dei nuovi esemplari, si formasse un nucleo vitale, capace di portare la popolazione dei grandi mammiferi a 50-60 individui nel giro di qualche decennio.

Gli esemplari liberati avrebbero dovuto, secondo i piani, essere costantemente monitorati tramite radiocollari e analisi genetiche. Gli orsi che oggi si aggirano per i boschi del Trentino discendono dai 10 protagonisti del progetto. Le sigle con cui vengono chiamati identificano in genere i due genitori e l’ordine di nascita all’interno della cucciolata.

Quanti orsi ci sono oggi in Trentino?

Dal punto di vista della salvaguardia della biodiversità il progetto Life Ursus si è dimostrato efficace. Attualmente, infatti, nel territorio dell’originale reintroduzione si aggirano un centinaio di esemplari. Tra il 2015 e il 2021 la popolazione dei plantigradi è risultata in continuo aumento, anche se con valori particolarmente oscillanti. Il tasso di crescita medio si attesta intorno al 10.3%, ma i problemi relativi al conflitto uomo-fauna appaiono tutt’altro che risolti.

A creare problemi è, in primis, il fatto che gli animali si siano concentrati in Trentino. Secondo quanto auspicato dal progetto Life Ursus i plantigradi avrebbero dovuto distribuirsi in un’area molto ampia, ma questo non è successo. Accanto alla reintroduzione fisica degli orsi avrebbe, poi, dovuto essere promosso anche un inserimento culturale, ma la formazione si è, spesso, rivelata carente.

Il progetto Life Ursus è oggi al centro di molte polemiche e i plantigradi sono ormai tornati a fare paura. È bene ricordare che gli orsi non vedono l’uomo come una preda. Tendono, anzi, a fuggire quando lo individuano e attaccano solo in situazioni che li fanno sentire minacciati. Le strategie per favorire la pacifica convivenza esistono e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, territorio dell’orso marsicano, ne offre un esempio.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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