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La Svezia autorizza la caccia ai lupi tra le proteste degli animalisti

La Svezia autorizza la caccia ai lupi tra le proteste degli animalisti

In Svezia è partita la più grande caccia ai lupi degli ultimi anni e le polemiche tra animalisti e governo sono già accese

In Svezia ha preso il via una grande caccia ai lupi, che mira a ridurre il numero di esemplari presenti nello Stato. Il governo ha sottolineato che la scelta è dettata dalla volontà di tutelare i cittadini, ma le proteste sono accese. Il timore è che un brusco calo della popolazione abbia conseguenze drammatiche per la biodiversità e per la sopravvivenza della specie stessa.

caccia ai lupi Svezia
Foto: Elias @Pixabay

La caccia ai lupi in Svezia

In Svezia il 2 gennaio ha preso il via una massiccia caccia ai lupi che si protrarrà fino a fine mese. Il Parlamento ha autorizzato l’uccisione di 75 esemplari su una popolazione di lupi eurasiatici che oggi ammonta a circa 460 individui. Il governo ha dichiarato che la scelta non minaccia la specie o la biodiversità e ha definito la decisione una questione di sicurezza. Secondo le autorità, infatti, la convivenza tra lupi e uomini è diventata difficoltosa. Molti allevatori avrebbero paura di investire e si ritroverebbero impossibilitati a svolgere il proprio lavoro. Gunnar Glöersen, rappresentante dei cacciatori, ha, poi, sottolineato che la popolazione dei grandi mammiferi non è mai stata tanto numerosa e che, quindi, la caccia è necessaria per contenerla.

Le proteste

La decisione di autorizzare la grande caccia ai lupi in Svezia è stata accolta dagli ambientalisti e animalisti con sdegno. Questi sottolineano, infatti, che, per quanto i numeri dei mammiferi siano saliti negli ultimi anni, l’esubero è ancora molto lontano. La crescita sarebbe, invece, appena agli inizi e i branchi risulterebbero ancora fragili. Gli individui sono, poi, pochi se paragonati a quelli presenti in altri Paesi. In Italia se ne contano, per esempio, circa 3.300, mentre in Polonia si muovono 1.800 lupi. Molti contestano, dunque, la decisione definendola una questione politica favorita dalle forti pressioni che i rappresentanti dei cacciatori esercitano. La promozione dell’evento violerebbe, poi, secondo diversi attivisti, le convenzioni UE in materia di tutela degli habitat e della biodiversità.

Conseguenze

A guardare con diffidenza alla grande caccia ai lupi inaugurata in Svezia non sono solo gli animalisti, ma anche diversi scienziati. Alcuni ricercatori di varie Università europee hanno inviato una lettera a Science sottolineando i rischi. Essi hanno avvertito che l’azione minaccia una popolazione già fragile. I lupi svedesi si troverebbero, infatti, in una situazione di parziale isolamento, dettato anche dalla loro scarsa mobilità, e ridurre il numero di esemplari significa mettere in pericolo la diversità genetica della specie.

Il tasso di consanguineità, già alto, crescerà ancora con conseguenze drammatiche per l’evoluzione e la sopravvivenza dei lupi. Privare il branco di un gran numero di individui significa, poi, metterne a rischio l’equilibrio. I mammiferi, indeboliti, potrebbero, dunque, orientarsi verso prede più deboli e il bestiame, più che essere tutelato, si troverebbe più esposto.

La caccia ai lupi in Svezia rimane un evento controverso. Il governo vorrebbe rendere l’azione ancora più drastica e ridurre la popolazione dei mammiferi a 170 esemplari. Il limite è ora fissato a 300 e gli esperti sottolineano che un’ulteriore riduzione non sarebbe giustificata da nessuna evidenza scientifica. I lupi, all’apice della catena alimentare, svolgono, poi, un ruolo di rilievo all’interno dell’ecosistema e ciò non può essere ignorato.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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