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La lotta al bracconaggio nello Stretto di Messina, una battaglia lunga 40 anni

La lotta al bracconaggio nello Stretto di Messina, una battaglia lunga 40 anni

Da Messina, una storia di successo fatta di lotta al bracconaggio sullo Stretto, rotta migratoria fondamentale per migliaia di uccelli

Lo Stretto di Messina è da sempre un’importante rotta migratoria per moltissimi uccelli, e per questo è sempre stato un luogo prediletto dal bracconaggio. A partire dagli anni ’80, però, alcune persone hanno deciso di combattere il fenomeno. E oggi, dopo 40 anni, si può dire che la loro battaglia ha avuto successo.

bracconaggio messina
@envatoelements

Il bracconaggio nello Stretto di Messina

Il Campo Antibracconaggio sullo Stretto di Messina è stato fra i primi centri in Italia a contrastare il bracconaggio agli uccelli migratori. Ed è anche fra i più longevi, perché nato quasi 40 anni fa da Anna Giordano, la prima a rendersi conto della portata della migrazione e di quella della caccia illegale.

Specialmente agli inizi, nel 1984, per i volontari che si sono uniti alla causa di Anna fu difficile. Minacce, messaggi intimidatori, inseguimenti, accerchiamenti. Rischiavano anche la vita per bloccare gli spari dei bracconieri. Cacciatori che si appostavano a volte in dei bunker di cemento, prendendo di mira anche specie non cacciabili e fuori dalla stagione di caccia.

Ma il coraggio e la perseveranza hanno dato i loro frutti. Nel 1984 i volontari contarono 3198 rapaci e 1187 spari. Nel 1990 si passò a 12.303 rapaci e 269 spari. E nel 2022 si è arrivati a 52.289 rapaci e 0 spari. Cosa che dimostra che impatto può avere questa sola pratica sulla sopravvivenza degli uccelli.

Un patrimonio da salvaguardare

Secondo il WWF, la Sicilia è un’importante rotta migratoria fra l’Africa e l’Europa. Sullo Stretto sono state censite 328 specie di uccelli, e i numeri degli avvistamenti sono impressionanti. Fra 3 e 13 maggio 2006, 4 milioni e 300 mila uccelli in volo di notte. Solo nel 5 maggio 2000, ben 9729 rapaci.

Se di battaglie ne sono state vinte tante, però, la guerra al bracconaggio a Messina non è finita. Nel 2016 ci sono stati altri spari e altri uccelli abbattuti. E altre minacce non mancano per gli uccelli, come le strutture aeree, il danneggiamento dell’habitat e gli avvelenamenti. La lotta di Anna e degli altri volontari continua.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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