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Eventi climatici estremi: record di fenomeni in Italia nei primi 7 mesi del 2022

Eventi climatici estremi: record di fenomeni in Italia nei primi 7 mesi del 2022

Legambiente riporta che, da gennaio a luglio 2022, il numero degli eventi climatici estremi in Italia ha superato la media annua degli ultimi 10 anni

La frequenza degli eventi climatici estremi che colpiscono l’Italia continua ad intensificarsi in maniera preoccupante. A dirlo è il nuovo bilancio sui fenomeni tracciato dall’Osservatorio Cittàclima di Legambiente sulla scia degli episodi disastrosi avvenuti in diversi angoli del nostro Paese ad agosto 2022. Bombe d’acque, trombe d’aria, ondate di calore, forti siccità, grandinate sono in forte aumento, colpendo soprattutto le aree urbane e causando danni anche ai territori, alle città ed alla salute dei cittadini. E, nella prima parte del 2022, il numero di questi eventi ha battuto un record, fatto che fa amplifica l’allarme.

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Foto: Michał Mancewicz @Unsplash

Record di eventi climatici estremi nel 2022

Legambiente riporta che da gennaio a luglio 2022 si sono registrati in Italia 132 eventi climatici estremi, numero più alto della media annua dell’ultimo decennio. Qualcosa nel clima del nostro Paese è già cambiato dunque e con questa nuova realtà stiamo facendo i conti sempre più spesso. Non tranquillizza nemmeno il dato complessivo degli ultimi anni registrato dall’Osservatorio Cittàclima: dal 2010 a luglio 2022 nella Penisola si sono verificati 1318 eventi estremi.

Gli impatti più rilevanti hanno interessato 710 comuni italiani. Nello specifico, in questi anni si sono registrati 516 allagamenti da piogge intense, 367 danni da trombe d’aria, 157 danni alle infrastrutture da piogge, 123 esondazioni fluviali (con danni), 63 danni da grandinate, 55 danni da siccità prolungata, 55 frane da piogge intense, 22 danni al patrimonio storico, 17 temperature estreme in città/ondate di calore.

L’assenza di un piano di adattamento clima

Davanti a questo scenario, i governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni non hanno ancora elaborato un piano nazionale di adattamento al clima definitivo. Un documento che dovrebbe definire, tra le altre cose, le linee guida per affrontare in modo coerente gli eventi climatici estremi. Una bozza c’è, ma rimane tale dal 2018.

L’Italia, ricorda Legambiente, “continua ad essere l’unico dei grandi paesi europei ad essere sprovvisto di un piano nazionale di adattamento al clima”. Secondo l’associazione, il nostro Paese “non può continuare a rincorrere le emergenze senza una strategia, servono politiche innovative ed interventi puntuali”.

I rischi per i prossimi anni

L’incremento degli eventi climatici estremi degli ultimi anni e il record del 2022 “dimostrano come non ci sia più tempo da perdere”, ha detto Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. “Se non si interviene al più presto – ha aggiunto –, rischiamo che nei prossimi anni ci sia un disastroso impatto sociale ed economico, oltre che ambientale, sia di sprecare anche le risorse del PNRR. Servono cambiamenti strutturali, politiche innovative, investimenti in tecnologie pulite e un piano nazionale di adattamento al clima non più rimandabili”.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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