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5 erbe spontanee non commestibili da evitare

5 erbe spontanee non commestibili da evitare

Possono essere tossiche, a volte mortali, ecco 5 erbe spontanee non commestibili alle quali fare attenzione in passeggiata durante le vostre passeggiate

Le piante selvatiche non sono sempre edibili e anzi si conosce una grande varietà di erbe spontanee non commestibili. Considerate che per ogni pianta “buona” ce ne sarà una simile, ma tossica.

erbe spontanee non commestibili
Foto: Jan Mehlich @Wiki

Le 5 erbe spontanee non commestibili più pericolose

Sono molto simili alle loro alternative commestibili, ma possono costare un’intossicazione (anche la morte se ingerite in grandi quantità) o gravi irritazioni se vi si viene a contatto. Ecco quali sono le 5 erbe spontanee non commestibili facili da confondere in passeggiata.

1. Aconito napello vs radicchio selvatico

L’aconito (Aconitum napellus) è una pianta decisamente tossica, usata in passato proprio per scopi omicidi. L’ingerimento di pochi grammi di questa pianta provoca arresto cardiaco nel giro di 30 minuti. Contiene aconitina, uno dei veleni vegetali più potenti in natura. Questo alcaloide può essere assorbito anche attraverso la cute, quindi anche il semplice contatto potrebbe avere effetti dannosi quali torpori e vomito. Si confonde facilmente con il radicchio selvatico o con la cicoria comune, quindi fate molta attenzione.

2. Mandragora vs borragine

Conosciuta dalla tradizione anche come erba del diavolo, la mandragora (Atropa mandragola o Mandragola officinarum) contiene importanti dosi di scopolamina, un potente veleno che provoca allucinazioni. A seconda della quantità ingerita può indurre anche il coma. Si confonde facilmente con la borragine, erba spontanee commestibile, per via del fiore violaceo.

3. Belladonna vs mirtillo

Si distingue per l’odore sgradevole, ma le sue bacche sono simili al mirtillo, violacee e invitanti. Per questo la belladonna (Atropa belladonna) può essere insidiosa soprattutto per i bambini. È anche conosciuta come erba delle streghe per via dei suoi particolari effetti sull’organismo. L'intossicazione, infatti, provoca allucinazioni e disordini psicomotori seguiti da risate e urla. Nei casi più gravi possono arrivare convulsioni, paralisi respiratoria e quindi la morte.

4. Colchico autunnale vs zafferano

Se somministrata in dosi bilanciate è un ottimo antinfiammatorio. Diventa anche mortale in caso di ingestioni accidentali. È il colchico d’autunno (Colchicum autumnale L.), pianta simile allo zafferano ma che a differenza di questo contiene colchicina, un veleno naturale molto potente.

5. Lattuga velenosa vs lattuga

È la parente spontanea e non commestibile della lattuga classica (lactuca sativa). Il loro aspetto è molto simile, ma la versione velenosa è molto più ispida e raggiunge dimensioni più importanti (fino a 1,5 metri d’altezza). È comune trovarla in territori incolti o lungo muri e strade. In antichità veniva usata come sedativo, in sostituzione dell’oppio. Le sue foglie, infatti, contengono un lattice, bianco e molto amaro, ricco di lattoni sesquiterpenici, sostanze tossiche per l’uomo.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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